Fenomenologia di Justin Bieber
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Lifestyle

Fenomenologia di Justin Bieber

Il teen idol per eccellenza si sta autodistruggendo. E fa bene a farlo. Purché lo faccia in fretta

Justin Bieber accusato di lanciare uova contro la casa di un vicino di casa.
Justin Bieber filmato di nascosto da una prostituta brasiliana.
Justi Bieber arrestato dopo una folle corsa in macchina per le strade di Miami.
Justin Bieber rifugiato a Panama a spassarsela dopo essere uscito di prigione.

Pare consumi chili e chili di marijuana, non solo da fumare, anche in forma di biscotti e lecca lecca.
Cocaina, va da sé.
Strani cocktail a base di uno sciroppo per la tosse che contiene codeina.
Steroidi per gli addominali.

E la gente si stupisce, si preoccupa. “Era una ragazzo così gentile, ora sembra uno zombie. Abbiamo già perso Elvis e Michael Jackson, sono preoccupata per lui” dichiara una sua ex cameriera ai giornali scandalistici.
E la gente si stupisce, si preoccupa. Ma de che?

Esistono piani diversi di normalità.

Quel che è normale fare per la gente comune non è quello che è normale fare per le grandi star.

Il successo è una macchina complessa che ha un impatto stravolgente e imprevedibile.

Sugli altri, senza dubbio.

Ma soprattutto su chi lo ottiene.

È una bestia ingovernabile. Una volta che ci si finisce in sella si può solo sperare di rimanerci il più a lungo possibile.

Verrà un giorno in cui il cavaliere verrà disarcionato.
Tutto sta nel come, e nel quando.

Le rockstar, specie i teen idol, non sono altro che i nostri giocattoli.
Se la spassano, certo, ma la loro normalità non fa parte del pacchetto.
Che si tratti di un mondo, il nostro, profondamente ingiusto e irrazionale, non lo dimostra il gorgo in cui è stato risucchiato questo bambino prodigio. Basta pensare a tutti i bambini che ogni giorno muoiono di fame mentre contemporaneamente si sprecano tonnellate e tonnellate di cibo, o a quelli che muoiono di influenza e dissenteria, quando basterebbero comuni antibiotici.

Follia?
Eppure è così.
Quindi chi se ne importa se Justin Bieber si aggiungerà al codazzo di vite bruciate precocemente della storia della musica.

Quando hai un entourage che si occupa di te giorno e notte, quando fai una cosa qualsiasi e i giornali di tutto il mondo (e i siti, e i profili privati della gente nei social network) ne parlano immediatamente, quando fatturi milioni su milioni, non puoi che sentirti Dio. Puoi fare tutto. E per quale ragione non dovresti farlo?

Personalmente, spero per lui che si bruci, e in fretta.

Live Fast, die young.

Non c’è niente di meglio che morire giovani per diventare immortali.

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Marco Cubeddu

Nato a Genova nel 1987, vive a Roma, è caporedattore di Nuovi Argomenti e ha pubblicato i romanzi Con una bomba a mano sul cuore (Mondadori 2013) e Pornokiller (Mondadori 2015). Credits foto: Giulia Ferrando

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