Caro Babbo Natale, aiutami a sopportare "quelli che..."
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Caro Babbo Natale, aiutami a sopportare "quelli che..."

Una letterina a Babbo Natale, per chiedergli di rendermi più sopportabili le persone (e le cose) con cui ho a che fare in questi giorni

Caro Babbo Natale,

so che a Natale dovremmo diventare tutti più buoni, ma io mi accontenterei di diventare più paziente, per evitare un esaurimento nervoso, un attacco cardiaco o una condanna per aggressione in questi difficli giorni di festa.

Nello specifico, visto che avrai molto da fare, e hai una certa età, quindi potresti confonderti, ti chiedo di aiutarmi a sopportare:

- quelli che ti fanno gli auguri in inglese, che Merry Christmas gli sembra un modo esotico di fare gli auguri (ma peggio quelli che lo scrivono XMAS!)

- quelli che già si lamentano perché mangeranno troppo.

- quelli che pranzeranno con il cellulare sul tavolo per fotografare e condividere il fatto che stanno mangiando troppo.

- quei fornai, che quando pesano i panettoni sembra che stiano pesando metalli preziosi, come si non li avessero impastati con farina e uvetta, ma con oro e smeraldi.

- quelli delle compagnie aeree che cancellano i voli e poi invece di ridarti i soldi direttamente ti costringono a infinite (e costosissime) telefonate coi loro ineffiecienti call center, come se il problema fosse tuo e non loro, costringendoti anche a non mandarli a quel paese quando ti dicono "Buona Natale".

- quelli che, siccome vanno a trovare la nonna per le feste, mettono il risponditore automatico alle mail ("sono via a completare il mio ultimo capolavoro...") e poi rispondono subito dopo, senza rendersi conto che se non sono dei super manager risultano ridicoli e irritatanti, specie se rispondono un attimo dopo, costringendoti a leggere due mail al posto di una.

- quei vigili urbani che ti multano come se non ci fosse un domani anche sotto le feste, senza rendersi conto che se si trovassero nel momento sbagliato al posto sbagliato davanti all'automobilista sbagliato, potrebbero non avercelo più, un domani.

- quelli che già salutano con "ci vediamo l'anno prossimo".

- quelli che dal 2 gennaio saluteranno con "è un anno che non ci vediamo".

- quelli che mandano i loro maledetti "Buon Natale" a tutta la rubrica, con quei messaggi impersonali e ridicoli, solo per farti sentire un cafone se non rispondi, costringendoti a perdere mezze mattinate per rispondere qualcosa di sensato e cordiale al tempo stesso.

- quelli che ti regalano prodotti da bagno, non tanto perché il sottotesto sarebbe "lavati", ma proprio perché ignorano il fatto che preferisci puzzare piuttosto che emanare odore di lavanda al gelsomino si sandalo mischiato a chiodi di garofano.

- quelli che si fanno i selfie davanti all'albero appena addobbato, orgogliosi e fieri come se avessero appena finito di costruire uno shuttle.

- quelli che mettono le mutande rosse e ci tengono a mostrartele al punto di mettersi a sollevare l'eslastico dai pantaloni davanti alla tavola ingombra di antipasti.

- quelli che dicono che odiano il Natale.

- quelli che dicono che odiano quelli che odiano il Natale.

- quelli nati il giorno di Natale, che non fanno che ricordare come sia triste la vita di quelli che prendono un solo regalo al posto di due.

- quelli che per scrivere brillanti articoli natalizi scrivono letterine a Babbo Natale, dimostrando tutta la loro mancanza di originalità.

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Marco Cubeddu

Nato a Genova nel 1987, vive a Roma, è caporedattore di Nuovi Argomenti e ha pubblicato i romanzi Con una bomba a mano sul cuore (Mondadori 2013) e Pornokiller (Mondadori 2015). Credits foto: Giulia Ferrando

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