Sony Xperia Z5, perché può sfidare l’iPhone 6S
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Sony Xperia Z5, perché può sfidare l’iPhone 6S

Con la fotocamera da 23 megapixel, le tre taglie dello schermo (incluso il 5,5 pollici in 4K), lo smartphone ha le doti per affrontare il melafonino

da Berlino

La strategia migliore è giocare d’anticipo, rispondere prima dell’attacco. Dal suo stand all’Ifa di Berlino, a una settimana esatta dal lancio dei nuovi iPhone (di cui in verità si sa già tutto o quasi), Sony prova a pungere e sbucciare la mela con un prodotto davvero interessante. Anzi, con tre: lo Xperia Z5 e i suoi fratelli minore e maggiore, le versioni Compact e Premium. Scopriamone la caratteristiche e, soprattutto, analizziamo punto per punto perché questi dispositivi sono rivali degnissimi della prossima creatura di Cupertino. A cui riserveranno più di uno sgambetto.

Questione di schermi

Tre modelli significa tre taglie: 4,6 pollici o 5,2 o 5,5. A ciascuno il suo. Chi preferisce un ingombro più ridotto troverà nel Compact la sua scelta ideale, chi non teme dimensioni un po’ più large opterà per lo Z5 vero o proprio (la taglia intermedia che manca alla Apple: tra 4,7 pollici e 5,5 c’è infatti il vuoto) o si spingerà fino al Premium. Con un bonus esclusivissimo: un display 4K, il primo a sbarcare su uno smartphone. Come sulle tv, offre una risoluzione di quattro volte superiore al Full Hd. È una coccola per gli occhi per brillantezza, nitidezza, qualità dell’immagine. Una tentazione irresistibile per chi guarda molti video in mobilità. Per Sony, questo è un colpo da fuoriclasse.

Lo Xperia Z5 PremiumSony Mobile

Meglio dell’occhio

La fotocamera dell’iPhone 6 era ferma a 8 megapixel, quella del 6S è praticamente certo che salirà a 12. Gli Xperia Z5 ne hanno 23. Esatto, quasi il doppio. Vero: la Apple, solleticata da più di una polemica, va predicando che è poco più di un numero, a contare davvero è il modo in cui il sensore funziona. Quanto è ottimizzato. Ecco, la multinazionale di Tokyo ha voluto esagerare: zoom virtuoso fino a 5x, per catturare anche soggetti lontani senza disastri sul piano della perdita di qualità; un sistema per ridurre disturbi e orrori assortiti quando la luce è poca o pochissima. Soprattutto, un autofocus con il turbo inserito: rende chiaro il soggetto prescelto in 0,03 secondi. Un battito di ciglia? Di meno, invero. L’occhio umano impiega da 0,1 a 0,4 secondi. Se non è più veloce della luce, sarà senz’altro più rapido di voi. Le foto con l’iPhone 6, va riconosciuto, non sono niente male (meglio quelle del Plus, dotato di stabilizzatore ottico): qui ci sarà da divertirsi. Su Instagram e non solo. A maggior ragione perché il comparto fotografico dello Z5 non è l’ennesima evoluzione di vieti meccanismi: è un palazzo ricostruito da zero. Non succedeva dai tempi dello Z1. Visti i tempi accorciatissimi della tecnologia, un’era geologica fa.  

Fulmini e saette. A lungo

Niente paura, non stiamo sottintendo che lo Z5 sia uno smartphone instabile, scorbutico e propenso ai capricci. Piuttosto, sappiamo che è veloce, velocissimo: tutte e tre le versioni hanno agganciato sotto il cofano il processore octa-core Snapdragon 810 di Qualcomm, con pieno supporto alle reti 4G LTE e una passione smisurata per il multitasking: giocare a un titolo complesso e, allo stesso tempo, scaricare un grosso file sfruttando in pieno la banda, non trasformerà il ghepardo in una lumaca. Di più: tanta grazia non lo lascerà a secco in un baleno.

Sony osa, mette da parte la prudenza e dichiara una durata della batteria che arriva fino a due giorni. E una ricarica velocissima: 10 minuti per avere fino a 5,5 ore di autonomia in più. Non fa eccezione il modello Premium: è vero che lo schermo 4K è avidissimo di energia, ma la batteria da oltre 3.400 mAh dovrebbe placare la sua sete. I possessori di iPhone sanno a memoria quanto sia difficile arrivare a fine giornata senza attaccarsi a una presa o sfilare da borsa e zaino un power bank: la casa giapponese giura di accompagnarci molto più a lungo. Se anche la promessa fosse mantenuta per metà, sarebbe un grosso passo in avanti.   

Sony Xperia Z5 e Z5 Compact a confrontoSony Mobile

Evviva l’apparenza

Il design è un punto di forza classico dei dispositivi della mela. Sul punto, giusto che sia così, vale il gusto personale: il bello non s’impone, è figlio di uno sguardo. Sony si sforza però di inserire nel suo nuovo top di gamma elementi lussuosi, per gratificare anche il tatto, affiancandoli con piccole migliorie pratiche rispetto al passato. Ecco dunque il retro in vetro satinato, molto rifinito; l’accesso alla porta Usb senza un fastidioso sportellino, per risparmiare attimi e tormenti alle unghie.

Altrettanto cruciale è la scelta dei colori, come per le dimensioni dedicate a vari ed eterogenei gusti: bianco, nero grafite, oro e verde per lo Z5; bianco, nero, giallo e corallo per il Compact; nero e un argento e un oro specchiati parecchio suggestivi per il Premium. La Apple, pare, virerà verso il rosa, forse troppo marcatamente femminile, lo Xperia mantiene una certa trasversalità. Furbizia? Non è un demerito.  

La gamma di colori dello Xperia Z5Sony Mobile

La parte dell’orecchio

Quando uscirono le prime tv ultrapiatte, si andava predicando che il video era solo metà dell’intrattenimento. Che senza un comparto sonoro adeguato, l’esperienza complessiva sarebbe stata monca. Azzoppata. Ora che vediamo tantissimi filmati in movimento, ora che c’è anche uno schermo 4K da tenere in tasca, non possiamo accontentarci di cuffiette che gracchiano e mortificano ogni frequenza o di connessioni senza fili che, mentre trasmettono un segnale, buttano via dettagli preziosi di un brano. Nel cervello degli Xperia Z5 corre un sistema in grado di supportare i formati non compressi e, soprattutto, aumentare la qualità dei file compressi in memoria o di quelli in streaming che arrivano da Spotify. Di fatto, li scorta verso l’alta definizione e la mantiene tale anche se ci appoggiamo a un diffusore esterno via Bluetooth. Grazie poi ad accessori studiati ad hoc come le cuffie Mdr-Nc750, le prestazioni sonore sono garantite assieme a una riduzione del rumore di fondo che raggiunge il 98 per cento. Che c’entra Apple? Gli auricolari EarPods, nella scatola con il melafonino, sono davvero ottime. Qui si cerca di alzare l’asticella qualche tacca più un su.

Chicche, di serie

Storicamente, ai telefoni Xperia della serie Z piace l’acqua. Gli Z5 mantengono questa comoda prerogativa. Gli iPhone, di riflesso, sono oltremodo allergici al liquido di riferimento.

Prendiamo poi il modello di punta, lo Z5 Premium. Ha una memoria interna da 32 giga, tanti ma non tantissimi. È però espandibile di altri 200 giga con una microSD. Di nuovo, c’è duttilità e possibilità di personalizzazione in base alle proprie esigenze. O alla dimensione dei video che si vogliono vedere. Senza dimenticare che si arriva a oltre 100 giga in più rispetto al taglio massimo dell’iPhone 6 Plus (e verosimilmente del 6S Plus). Che, peraltro, si paga a peso d’oro: 1.059 euro.

Come sui melafonini, anche sugli Z5 è ora integrato un sensore che legge l’impronta digitale e sblocca lo smartphone senza inserire alcun codice. Intelligente la scelta di Sony di piazzarlo sul tasto d’accensione. Così è davvero intuitivo. 

Costo e disponibilità

Lo Xperia Z5 e Z5 Compact saranno commercializzati a partire da ottobre, verosimilmente in contemporanea o quasi con i nuovi iPhone 6S e 6S Plus. Un po’ più avanti arriverà lo Z5 Premium, atteso per novembre. Ma contando che la disponibilità dei melafonini è spesso scaglionata, non ci sarà uno scarto di tempo così enorme.

I prezzi non sono ancora ufficiali, ma da quanto risulta a Panorama.it partiranno da 599 euro per il Compact, 699 euro per la versione standard e 799 per la Premium. Di sicuro, meno dell’iPhone 6S Plus.

 

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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