L'iPhone genera ansia da separazione
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Tecnologia

L'iPhone genera ansia da separazione

Uno studio dimostra che per molti utenti separarsi dallo smartphone può risultare traumatico e influenzare il normale equilibrio psicofisico

Fino ad oggi, scientificamente parlando, l’ansia da separazione era un disturbo che riguardava prevalentemente bambini insicuri, cani iperaffettuosi e persone che faticavano ad allontanarsi da casa. A quanto pare, è necessario estendere il campo d’indagine di questa patologia a un’altra categoria di soggetti: i possessori di iPhone.

In questi giorni, sulla rivista Journal of Computer-Mediated Communication, è apparso uno studio intitolato “The Extended iSelf: The Impact of iPhone Separation on Cognition, Emotion, and Physiology”, i cui risultati suggeriscono che per alcuni utenti separarsi dal proprio iPhone potrebbe comportare problematiche associabili a quelle riscontrate nelle persone che soffrono di disturbo di ansia da separazione.

Nell’esperimento, a 40 studenti di tre diversi corsi di giornalismo (tutti possessori di iPhone) è stato chiesto di risolvere alcuni puzzle enigmistici a base di parole in un dato intervallo di tempo. In questa prima fase è stato permesso ai soggetti di tenere in tasca il proprio telefonino e sono stati monitorati i loro valori fisiologici (pressione sanguigna e battito cardiaco), al termine della prima fase è stato chiesto a ogni partecipante di descrivere se si sentissero o meno in ansia.

In una seconda fase successiva, agli stessi studenti è stato chiesto di consegnare i propri iPhone (spiegando che producevano una non meglio specificata interferenza) e di ripetere il test. Nonostante i loro smartphone fossero a pochi metri da loro e ben visibili, il semplice fatto di non averli a portata di mano (e di non potere controllare quando vibravano o suonavano), ha inteferito in maniera determinante sui loro valori fisiologici e sul loro stato psicofisico.

Lo studio fa riferimento unicamente allo smartphone Apple, che è stato utilizzato per per questioni di uniformità, ma presumibilmente il discorso vale per qualunque smartphone di nuova generazione.

Nonostante gli fosse stato esplicitamente richiesto di rimanere seduti durante tutto l’esperimento, una delle partecipanti si è alzato lo stesso per rispondere al telefono.” Si legge nello studio “I suoi dati non sono quindi stati inseriti nelle analisi.”

Al di là di questo caso limite, sulla maggior parte dei partecipanti la separazione dal proprio gingillo ha determinato un maggiore stato d’ansia e una minore capacità di concentrazione; effetti che tendevano ad aumentare man mano che il tempo di questa “separazione” veniva prolungato.

Ma ciò che stupisce maggiormente sono le conclusioni tratte dai ricercatori: poiché la separazione dal proprio iPhone incide negativamente sui valori psicofisici degli individui, il consiglio dei ricercatori è di tenere il proprio smartphone a portata di mano, soprattutto in situazioni in cui è necessario concentrarsi e mantenere la calma, magari silenziandoli in modo da non avere la tentazione di controllare ogni singola notifica.

In definitiva, secondo lo studio, gli effetti prodotti da una potenziale dipendenza da smartphone sarebbero meno incisivi di quelli prodotti da una separazione forzata dal proprio dispositivo mobile. Una conclusione piuttosto azzardata che sta facendo parecchio discutere.

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Fabio Deotto