Google presenta le scarpe che parlano (e condividono su Google+)
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Google presenta le scarpe che parlano (e condividono su Google+)

Alla fiera SXSW 2013 Google presenta al mondo un paio di misteriose scarpe parlanti. Dotate di sensori e connettività, queste sneakers sono a detta di Google solo un progetto dimostrativo. Ma è veramente così?

Forse è solo una trovata pubblicitaria, forse un modo per mettere sale sulla coda di Apple, forse è solo una sbruffonata. Fatto sta che nel weekend Google ha mostrato al pubblico della conferenza SXSW un paio di scarpe connesse che sembrano uscite direttamente dal set di Ritorno al Futuro 2.

Si tratta di un paio di sneaker Adidas in cui Google ha incorporato un accelerometro, un giroscopio, una spolverata di sensori di pressione e uno speaker integrato nella linguetta. Già, le scarpe di Google parlano, e pure troppo. Le indossi e già ti fanno sapere che si stanno annoiando, vogliono che inizi a correre, e anche quando le accontenti continuano a liberare un’infaticabile logorrea che, nel mondo reale, ti porterebbe a scaraventarle giù dal primo ponte dopo nemmeno dieci minuti di jogging.

Fortunatamente, le smart-shoes mostrate al SXSW non sono il prototipo di un futuro prodotto da lanciare sul mercato, sono un aggeggio da esibizione, una prova di forza confezionata ad arte per presentarsi al SXSW e poter dire: “A proposito di tecnologia indossabile, guardate cosa siamo in grado di fare con una manciata di sensori e un paio di scarpe.” Se questo era l’obbiettivo di Google, difficile dire quanto abbia funzionato. Nel vedere il filmato di presentazione sembrava più di assistere alla parodia di un brevetto Apple, che all’esibizione di un prototipo funzionante.

A fine gennaio vi avevamo parlato di un brevetto depositato da Apple, in cui i ricercatori di Cupertino descrivevano nei dettagli una scarpa “intelligente” utilizzabile come strumento di self-tracking per monitorare le proprie prestazioni atletiche e individuare segni di cattiva postura nel muoversi e camminare. Le scarpe di Google, sembrano invece privilegiare l’aspetto folcloristico, suggerendo la possibilità di allacciarsi ai piedi un paio di grilli parlanti che ti tengono compagnia durante una corsa e, all’occorrenza, postano su Google+ i dettagli della tua sessione di corsa campestre.

Google ha già messo le mani avanti assicurando che queste smart-scarpe non raggiungeranno mai gli scaffali. Sono solo uno dei tanti esperimenti del nuovo progetto lanciato da Google l’anno scorso, Art, Copy & Code, che si pone come obbiettivo quello di reinventare il modo di fare pubblicità creando prodotti (che siano app, tool o dispositivi veri e propri) che accoppino a un brand una funzionalità specifica.

Perciò non temete, Google non si darà alla produzione di calzature (almeno non per ora), è troppo occupato a dare una chance di sopravvivenza ai Google Glass e a inventarsi nuove soluzioni per i suoi dispositivi mobile. A proposito, proprio in quest giorni, da Mountain View è spuntato un brevetto che illustra una nuova tecnologia per incorporare un touchpad sul retro di uno smartphone, in modo da sfruttare anche quelle quattro dita che di solito hanno il solo compito di sorreggere il telefonino.

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Fabio Deotto