ustica
(Ansa)
News

Augias restituisce la Legion d'honneur per Regeni ma la sinistra non restituisce nulla su Ustica

Carlo Giovanardi lancia una giusta polemica: se si deve protestare contro chi nasconde la verità, allora protestiamo anche contro il governo Conte, che ha secretato le carte sulla strage di Ustica

Corrado Augias ha appena deciso di restituire la sua «legion d'honneur» alla Francia per protestare contro la concessione della stessa onorificenza al presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi, cui il giornalista imputa la vergognosa copertura dei criminali che nel febbraio 2016, al Cairo, hanno orribilmente assassinato Giulio Regeni.

Ma allora perché non restituire tutte (tutte!) le onorificenze ricevute dallo Stato italiano, che ha appena deciso di coprire con il segreto funzionale le antiche carte del Sismi del 1981, che potrebbero raccontare una scomoda verità sulla strage di Ustica, del 27 giugno 1980?

Con lo scritto che segue, Carlo Giovanardi, ex ministro ed ex senatore della Repubblica, lancia una polemica sacrosanta. Che non riguarda soltanto Augias, ma coinvolge tutta la sinistra italiana, che sull'ennesima segretazione delle carte del Sismi decisa pochi mesi fa dal governo di Giuseppe Conte ha esercitato una censura vergognosa e inqualificabile. Eppure nessuna voce si è alzata per protestare contro quel furto di verità. Nessuno ha restituito un'onorificenza.

Nulla è accaduto, forse, perché come sospetta Giovanardi da quelle carte ingiallite emerge chiaramente una «pista» diversa per la strage di Ustica, e magari anche per la successiva strage di Bologna, che potrebbero essere lette come gli orribili di una ritorsione palestinese per l'arresto di alcuni terroristi filopalestinesi in Italia, per di più fermati mentre trasportavano alcuni missili terra-aria.

Di Carlo Giovanardi

Il nobile gesto di Corrado Augias, che ha restituito la Legion d'onore alla Francia, non sopportando che tale riconoscimento sia stato assegnato anche al presidente egiziano Al Sisi, è stato commentato in diversi modi nel nostro paese, ferma restando una generalizzata critica alla decisione del presidente Emmanuel Macron.

In realtà la Francia non c' entra nulla con la morte di Giulio Regeni (a differenza di ambienti universitari inglesi che hanno mandato il giovane allo sbaraglio) ma si ritiene inaccettabile aver dato un prestigioso riconoscimento ad un Capo di Stato che è sospettato di voler coprire le malefatte dei suoi Servizi di sicurezza, accusati di aver torturato e ucciso il giovane italiano.

Trovo curioso che tale sensibilità non sia emersa anche nel quarantesimo anniversario della strage di Ustica, dove persero la vita 87 italiani imbarcati sul Dc-9 Itavia. E non ricordo proteste davanti alla notizia che il governo italiano si sia rifiutato di rendere pubblico almeno per altri 10 anni il carteggio tra Beirut e Roma con le sconvolgenti rivelazioni del ruolo svolto dai gruppi estremisti palestinesi dal sequestro dei missili terra-aria ad Ortona nel 1979 sino al mattino stesso di quel 27 giugno 1980, che la sera vide il Dc-9 esplodere in volo.

Allora, se vogliamo essere credibili, ricordiamo il Vangelo : «Togli prima la trave dal tuo occhio ed allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio di tuo fratello».

I più letti

avatar-icon

Maurizio Tortorella

Maurizio Tortorella è vicedirettore del settimanale Panorama. Da inviato speciale, a partire dai primi anni Novanta ha seguito tutte le grandi inchieste di Mani pulite e i principali processi che ne sono derivati. Ha iniziato nel 1981 al Sole 24 Ore. È stato anche caporedattore centrale del settimanale Mondo Economico e del mensile Fortune Italia, nonché condirettore del settimanale Panorama Economy. Ha pubblicato L’ultimo dei Gucci, con Angelo Pergolini (Marco Tropea Editore, 1997, Mondadori, 2005), Rapita dalla Giustizia, con Angela Lucanto e Caterina Guarneri (Rizzoli, 2009), e La Gogna: come i processi mediatici hanno ucciso il garantismo in Italia (Boroli editore, 2011). Il suo accounto twitter è @mautortorella

Read More