Se la Regione sostiene l'apprendistato: il caso Lombardia - FOTO e VIDEO
Imprenditori, formatori e istituzioni insieme in un progetto che ha permesso a 1.400 ragazzi di studiare e lavorare. L'esperienza di Pavia
Nessuno verrà lasciato fuori dal mercato del lavoro. Non è una promessa, ma l’obiettivo dell’apprendistato di primo livello sostenuto dalla Regione Lombardia e che è stato protagonista della mattinata di Panorama d’Italia a Pavia.
Sono 1.400 gli apprendisti lombardi
Due ore intense, dedicate alla legge 30 del 2015, quella che ha permesso a 1.400 ragazzi lombardi, tra i 15 e i 24 anni, di formarsi studiando e lavorando con un vero e proprio contratto: “Il risultato è molto soddisfacente - dice Gianni Bocchieri, direttore generale istruzione, formazione e lavoro di Regione Lombardia - basti pensare che due anni fa siamo partiti con 100 apprendisti in tutta la Lombardia, mentre entro il 2018 parteciperanno altri 2.700 ragazzi. E la qualifica che si ottiene è spendibile in tutta Italia”.
Scuola e lavoro: l’esempio virtuoso della Lombardia
Un sistema che funziona anche a Pavia
Nessun mestiere viene precluso dall’apprendistato. A Pavia 70 giovani hanno aderito al progetto: “La città ha risposto in maniera molto efficace" sottolinea Ilaria Cristiani, assessore all’istruzione e alla formazione del comune di Pavia. "Si è creata una sinergia tra università, scuola, centri di formazione e imprese”.
Le aziende impegnate
Ed eccole le imprese, gli apprendisti e le scuole di formazione salire sul palco. Testimonianze positive di un’Italia che non vuole lasciare per strada nessuno: c’è Apolf con i suoi “250 programmi di formazione ogni anno”, il Centro formazione cooperativa sociale A R.L. (“la formazione professionale ha fatto passi da gigante in questi anni per rispondere alla domanda di lavoro”), l’Opera diocesana preservazione della fede (“i ragazzi lavorano 4 giorni in azienda e uno a scuola dove continuano a studiare”) e la Fondazione Le Vele.
A Pavia le aziende, da Carrefour a McDonald’s, sono impegnate nel progetto tanto da trasformare spesso l’apprendistato in contratti a tempo indeterminato. "Siamo sulla strada giusta" dice il presidente dei giovani industriali di Confindustria, Marco Salvadeo, a cui fanno eco Stefano Bruni di Confartigianato e Andrea Cartolini di Confcommercio. E lo confermano i ragazzi come Gianluca, 17 anni, che non si aspettava “che fosse così veloce il passaggio verso l’apprendistato” o Francesca, 16 anni, felice di lavorare in un centro estetico: “ho fatto prima uno stage, poi un’esperienza estiva e ho continuato con l’apprendistato che ritengo utilissimo”.
Il ruolo della scuola e della regione Lombardia
I giovani che vengono inseriti nelle aziende continuano anche a studiare fino al diploma: “la scuola pavese ha sempre dato grande attenzione alla creazione delle competenze attraverso percorsi lavorativi”, ricorda Danilo Del Pio dell’Ufficio scolastico territoriale della città, mentre dalla Regione arriva un monito: “i giovani che seguono corsi di apprendistato non solo sono al pari di quelli delle scuole statali, ma seguono le proprie attitudini che spesso sono proprio quelle richieste dalle aziende”.