gear vr 2015
Courtesy of Samsung
Tecnologia

Samsung Gear VR: 5 cose da sapere

I visori prodotti assieme ad Oculus beneficeranno della spinta delle Social VR Apps di Facebook. La rivoluzione è pronta

Sembra strano, almeno per gli addetti ai lavori, parlare della realtà virtuale come di una novità, pronta a cambiare le regole del mondo digitale. Sarà perché da anni vediamo, e in qualche occasione, proviamo gli Oculus, ci immergiamo nei giochi degli HTC Vive e pensiamo ai nuovi titoli da provare con i PlayStation VR (già Project Morpheus).

In comune questi oggetti hanno una sola cosa: il prezzo. Proibitivo per molti, giusto per chi crede che il mondo del virtuale sia un’esperienza di fascia alta, da supportare con uno sforzo pari, se non superiore, all’ultimo iPhone, ad un computer o ad una vacanza per due.

Lo abbiamo ripetuto più di una volta: chi vuole tentare l’approccio ai mondi virtuali non ha bisogno di svuotare le tasche. Basterebbe un Google Cardboard, magari una soluzione molto economica come gli Archos VR (19 euro) ma anche un oggetto sui 100 euro, che porta con sé il miglior rapporto qualità-prezzo: i Gear VR di Samsung.

Usciti sul mercato in occasione di IFA 2014, i primi Gear VR erano indirizzati ai più temerari, non a caso venivano definiti come Innovator Edition. Il modello successivo, per Galaxy S6 e S6 Edge era già più completo ma solo il visore più recente (novembre 2015) è ciò che si può definire come un prodotto per la massa, dal prezzo più che accessibile (129 euro ma su Amazon anche meno). Freccia a destra per scoprire cinque curiosità sul suo conto.

Funziona solo con i nuovi Galaxy

samsung galxy s6Aaron Yoo, Flickr

La sua pecca più grande è questa: solo chi ha un Galaxy S6, Galaxy S6 Edge, Galaxy S6 Edge Plus e Note 5 può usare i nuovi Gear VR, peraltro regalati in bundle in diverse catene. Indiscrezione: anche se sullo scatolo non c’è scritto, la terza generazione dei visori dovrebbe funzionare anche con i nuovissimi Galaxy S7 e Galaxy S7 Edge, quasi del tutto identici ai precedenti. 

Differenti dagli altri

google cardboard 01othree, Flickr

Quanso si parla di realtà virtuale ci si riferisce quasi esclusivamente agli Oculus o a modelli simili. Eppure quelli offerti da Samsung sono dei veri e propri occhialini VR, seppur con una potenza minore rispetto alla concorrenza che, invece dello smartphone, sfrutta il computer. Non considerateli dunque una versione più carina dei Cardboard di Google. Qui c’è una microUSB che offre un’assistenza hardware aggiuntiva, dei sensori di movimento e un touchpad sul lato per navigare su app e giochi.

Anche con gli occhiali

gear vr occhialiETC-USC, Flickr

Lo dico per esperienza personale: i primi visori VR (di qualsiasi azienda) non andavano d’accordo con chi portava occhiali. I Gear VR permettono invece di distanziare maggiormente i visori dal volto, per dare spazio alla montatura e inoltre hanno un controllo per la messa a fuoco con cui regolare la visione nel modo migliore.

I giochi cominciano ad abbondare

Due anni di sviluppo a stretto braccio ha permesso a Samsung e Oculus di dar vita ad un’offerta di intrattenimento che sta diventando importante. Il Gear VR ha già Netflix, giochi come Sonic, EVE: Gunjack e vari sparatutto con zombie, alieni e corse di auto.

Dietro c’è Oculus

gear vr oculusTechStage, Flickr

Come detto, i Gear VR sono sviluppati da Samsung in collaborazione con Oculus. La partnership non si ferma al solo aspetto esterno. Lo store delle app, i sistemi di pagamento e l’ambiente digitale è tutto gestito da Oculus. Questo vuol dire che le esperienze di realtà virtuale ospitate dalla piattaforma sono il meglio che si possa avere oggi nella fascia media del mercato dei visori.

Da un lato l’economicità dei Cardboard (e simili) che non fanno altro che trasformare le immagini dello smartphone in una visuale stereoscopica, all’altra estremità gli Oculus veri e propri e gli HTC Vive, con prezzi stratosferici. Quelli di Samsung sono il giusto compromesso, con un tasso di crescita destinato a salire grazie alla quantità e qualità dei contenuti a disposizione e che arriveranno nel corso dell’anno.

La spinta arriverà anche da Facebook, non a caso proprietaria di Oculus, che durante il Mobile World Congress di Barcellona ha annunciato l’apertura di una divisione per lo sviluppo di applicazioni studiate apposta per i Gear VR. Le Social VR Apps, secondo Zuckerberg, cambieranno il modo di interagire con amici, parenti e colleghi. Non ci resta che attenderle.

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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