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Post vacation blues

Potremmo definirla ansia anticipatoria … quella di un’amica di Bologna che trema all’idea di tornare a lavoro. L’ansia anticipatoria è quel disturbo nel quale anche solo l’idea di affrontare in futuro una specifica situazione crea ansia e malessere. Insomma, stiamo …Leggi tutto

Potremmo definirla ansia anticipatoria … quella di un’amica di Bologna che trema all’idea di tornare a lavoro.

L’ansia anticipatoria è quel disturbo nel quale anche solo l’idea di affrontare in futuro una specifica situazione crea ansia e malessere. Insomma, stiamo male ancor prima di confrontarci col problema! A quanto pare la nostra bolognese preferita ha paura di rivivere determinate sensazioni (brutte, ovviamente) legate al ritorno sul luogo di lavoro. Queste sensazioni hanno un nome:post vacation blues

Cerchiamo di conoscere bene questa benedetta post vacation blues.

La sintomatologia collima con quella dell’ansia normale e quasi sempre esordisce al rientro dalle vacanze.

Quindi: insonnia, lieve depressione, disturbi intestinali, mal di testa, agitazione, umore pessimo ecc.

Generalmente la post vacation blues non dura mesi o anni, se quindi questi sintomi permangono per troppo tempo significa che la causa è da cercarsi altrove … ed a questo punto è venuto il momento di farsi le famose domandine.

In relazione al post vacation blues aggiungerei che le nostre abitudini made in Italy non ci aiutano. Il blocco di vacanze estive che viene consumato tutto in una volta complica molto la situazione; dopo tre settimane intere di stacco dal lavoro il rientro è decisamente più traumatico! In molti altri paesi europei le vacanze sono scaglionate anche per evitare questo problema.

Se però vogliamo spezzare una lancia a favore dell’Italia c’è da dire in effetti che in quasi tutte le altre nazioni europee l’estate è più temperata. L’Italia nei mesi estivi (salvo QUESTO ANNO) è piuttosto calda e quindi lavorare a 35 gradi centigradi non è proprio il massimo.

Il risultato di tutto ciò è però che in agosto avviene un vero e proprio esodo … e a settembre siamo tutti con le palle girate.

Un pò di depressione, una volta tornati a lavoro è fisiologica, non tutti i malesseri sono patologici (come parecchi pensano). Se le vacanze sono andate bene è normale sentirsi tristi al rientro.

Quindi cosa fare? (A parte sopportare un minino di fisiologica depressione?) Un buon consiglio è quello di dilazionare, se possibile, le ferie. Già in tre giorni di vacanza si hanno dei benefici notevoli in termini di riposo, fare quindi diverse “vacanzine” (anziché un’unica vacanza molto lunga) potrebbe essere un punto di partenza.

Un’altra opzione è quella di ripartire in modo soft … e quindi non tornate a casa alle 23.00 di domenica quando si riparte col lavoro lunedì (fucking Monday più che mai!)

Datevi obiettivi extralavorativi quando a settembre riparte la routine! Che so … iscrivetevi ad un corso di Tango, di sommelier, di calcetto, cominciate ad organizzare un viaggio per dicembre o un torneo di macarena a gennaio … non è rilevante cosa. Darsi degli obiettivi è fondamentale per non pensare solo al lavoro una volta rientrati.

Anche una volta a lavoro poi evitate di partire subito in quarta, non si conquista il mondo il giorno stesso del rientro! Prendetevela con calma … i vostri neuroni ringrazieranno.

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Matteo Marini