Il nome della principessa Sofia di Svezia, moglie del principe Carl Philip, è comparso tra i contatti del finanziere Jeffrey Epstein, morto in carcere mentre era in attesa di processo per traffico sessuale e abusi su minori. A rivelarlo è il quotidiano Dagens Nyheter, che ha ottenuto una nuova serie di documenti e email finora inedite.
Le email risalgono al 2005, quando la ventenne Sofia Hellqvist si trovava a New York per tentare la strada del cinema e dello spettacolo. A metterla in contatto con Epstein fu Barbro Ehnbom, figura di spicco della finanza svedese-americana. In un messaggio del 18 dicembre 2005 la presentava al finanziere definendola «aspirante attrice, appena arrivata a New York». La risposta di Epstein fu immediata: «Sono ai Caraibi. Vuole venire per qualche giorno? Le mando un biglietto». Secondo il giornale, oltre alle email esisterebbero anche fotografie conservate nei file dell’inchiesta.
Dalla corrispondenza emerge che Epstein avrebbe offerto a Sofia e a un’amica, Camilla, la possibilità di frequentare una scuola di recitazione. Il Palazzo Reale svedese nega che Sofia abbia accettato l’offerta o che abbia intrapreso qualsiasi tipo di formazione legata a Epstein. Allo stesso modo smentisce che la futura principessa si sia mai recata sull’isola privata dei Caraibi.
Tuttavia, la stessa Corte ammette che ci furono alcuni incontri nel 2005. In una nota ufficiale inviata a Dagens Nyheter si legge: «La principessa Sofia è stata presentata alla persona in questione in alcune occasioni intorno al 2005. Da allora non vi è stato alcun contatto».
I documenti parlano di incontri avvenuti durante cene e eventi mondani nella villa newyorkese di Epstein. Camilla, la giovane che accompagnò Sofia in quegli anni, ha dichiarato al giornale: «Per fortuna la verità è venuta a galla. Avevo 22 anni». Sofia, invece, ha scelto di non commentare.
Dall’altra parte, l’imprenditrice Barbro Ehnbom, 80 anni, nega di aver fatto da tramite e sostiene che l’interpretazione data alle sue email sia «distorta». Pur ammettendo di aver conosciuto Epstein e di aver beneficiato di sue donazioni per alcune borse di studio, afferma di non aver mai offerto giovani donne al finanziere né di aver immaginato che potesse avere secondi fini.
