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Le 10 donne alla corte della regina Elisabetta

Le 10 donne alla corte della regina Elisabetta

La sovrana più longeva della storia britannica, il 21 aprile compirà 95 anni e da quasi 70 siede sul trono d’Inghilterra. Una vita non priva di delusioni e colpi di scena, molti dei quali attribuibili alle dame che l’hanno circondata. A cominciare dalla nanny, Marion Crawford, per finire a Meghan Markle. I dettagli inediti di queste relazioni poco rosee sono raccolti in un libro che Panorama anticipa qui.

Quando vi sentite un po’ mosci per il periodaccio che stiamo passando pensate a quello che la regina Elisabetta ha sopportato nel suo ultimo annus horribilis: pandemia, Brexit, fuga americana di Harry e Meghan con annesse biografie bomba, il figlio Andrea travolto dallo scandalo Epstein, per scivolare nell’anno nuovo davanti agli occhioni sgranati di Oprah Winfrey che ascolta i Sussex tacciare di razzismo The Firm. Dopo aver visualizzato questa lista di sfighe, che neanche un bastimento di gin potrebbe lenire, tutto vi sembrerà sopportabile.

La più longeva sovrana della storia britannica il 21 aprile compirà 95 anni e da quasi 70 siede sul trono d’Inghilterra. Iconica, amatissima, potente. Tuttavia proprio dalle altre donne ha ricevuto i colpi più bassi. Elisabetta e le altre della giornalista Eva Grippa (appena pubblicato per DeAgostini) racconta con profusione di dettagli inediti come, a cominciare dalla nanny, Sua Maestà abbia sempre dovuto guardarsi da chi la circondava. E come in ogni rapporto, (anche il più disastroso con Lady Diana), abbia alla fine trionfato grazie anche all’infinita pazienza: «Ha rinunciato alla sua vita per la Corona» racconta l’autrice, che per la Royal Family ha una passione viscerale fin da piccola. «La sua intelligenza ha fatto sì che sia riuscita a ritagliarsi una forma di libertà tra gli obblighi e i doveri. E questo grazie all’ironia ereditata dalla madre, il “marshmallow d’acciaio”, come la definì l’amico e grande fotografo Cecil Beaton.

Le 10 donne alla corte della regina Elisabetta
La Regina nel giorno dell’incoronazione il 2 giugno 1953 in un ritratto di Cecil Beaton (courtesy DeAgostini)
Le 10 donne alla corte della regina Elisabetta
Con la sorella Margaret e la bambinaia Marion Crawford (Courtesy DeAgostini)
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Elisabetta e sua madre Elizabeth Bowes-Lyon (courtesy DeAgostini)
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La sorella di Elisabetta, Margaret, posa per Cecil Beaton in occasione dei suoi 21 anni (courtesy DeAgostini)
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Elisabetta II, Wallis Simpson e il Principe Filippo (courtesy DeAgostini)
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1972: il Principe filippo al barbecue con la figlia Anna (courtesy DeAgostini)
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Sarah Ferguson, Lady Diana Spencer e la Regina Elisabetta a Epsom nel 1987 (courtesy DeAgostini)
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Con Camilla Parker-Bowles alla commemorazione dei Caduti (courtesy DeAgostini)
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Elisabetta II con Sarah Ferguson agli Higland Games in Scozia (courtesy DeAgostini)
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Elisabetta II e Meghan Markle (courtesy DeAgostini)
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RItratto di Elisabetta II di Stuart Brown (courtesy DeAgostini)

Nei corridoi di Buckingham Palace, insieme alla personal dresser Angela Kelly, spesso l’hanno sentita ridere. È una donna che ha fatto del self-control il suo obiettivo di vita e incarna perfettamente l’adagio inglese: «Keep Calm and Carry On».

Una grande capofamiglia, che durante le riunioni estive a Balmoral, finito il pranzo va in cucina, indossa i guanti di plastica gialla e lava i piatti degli ospiti. Never complain, never explain è il motto di Lilibet, come l’hanno sempre chiamata la madre e l’adorata sorella Margot.

«Se fosse stata lei la primogenita avremmo avuto un’altra Maria Antonietta» continua Grippa. Bella e capricciosa, la sorella della Regina negli ultimi anni ci teneva ai suoi eleganti abiti con bustino per mettere in evidenza la vita sottile. E dopo un’esistenza di eccessi beveva solo acqua e limone, ma pretendeva di tagliarlo con un coltellino che si portava sempre dietro.

Solo al suo funerale la Regina è stata vista piangere. Forse perché anni prima le aveva impedito di essere felice, sposando il suo grande amore Peter Townsend. Però Margaret l’adorava, ogni sera in qualunque parte del mondo fosse, la sorella la chiamava per una lunga telefonata. Lei e la madre sono state i pilastri della vita di Elisabetta. La Queen Mum irresistibile, eccentrica, amorevole, saggia, regina suo malgrado, per 15 anni a fianco del suo «Bertie».

«Durante la guerra non ha abbandonato Londra sotto i bombardamenti, né ha mandato le figlie al sicuro all’estero. Ha fatto scelte patriottiche» aggiunge la royal watcher. Fino alla fine viaggiò per la «Ditta» (con un accompagnatore-ammiratore sempre al seguito anche in tarda età) e non si privò mai di party divertenti, sbevazzando allegramente. Tanto era parsimoniosa la figlia, quanto la madre amava godersi la vita. «Per la Regina fu di grande aiuto soprattutto all’inizio e le perdonò tutto, anche le folli spese». Sembra che avesse più di 50 persone al suo servizio. Come scrisse sarcastico il Sun: «Era andata un po’ oltre».

Fu proprio lei a ad assumere come nanny Marion Crawford. Un’altra donna che ha lasciato una cicatrice nel cuore della Sovrana. Da educatrice premurosa a traditrice tacciata di ignominia per aver svelato dettagli privati nel libro The Little Princesses. Grippa è riuscita a trovarne una rarissima copia: «Dato alle stampe dopo 17 anni di onorato servizio presso la famiglia reale rivelava tante, troppe informazioni personali sulla futura erede al trono. Fu lesa maestà. La Regina interruppe ogni contatto, malgrado il loro stretto legame».

Un’altra donna con cui Elisabetta limitò i contatti fu «that woman», quella là, come fu chiamata Wallis Simpson, l’americana pluridivorziata che pare avesse imparato l’arte del sesso nei bordelli di Hong Kong prima di stregare Edoardo e convincerlo a lasciare il trono. Rimase, fino all’arrivo di Meghan Markle, l’americana più detestata dalla famiglia reale.

La figlia Anna, come tutte le figlie femmine, ha sempre amato follemente il padre, ma negli anni si è dimostrata la più riservata dei royals, il lato pratico della monarchia e oggi il braccio destro della madre.

Lady D, invece, è il grande errore della sua vita. Una bomba a orologeria: infelice, un’infanzia senza madre né educazione, bulimica, vittima delle sue insicurezze, bisognosa di affetto. «La Regina è stata con lei estremamente paziente, le ha dato spazio e tempo per adattarsi, ma lei chiedeva affetto» spiega Grippa. The Queen non si nega mai, la riceve continuamente, ascolta i suoi pianti infiniti.

Il pregio di non chiudere la porta verrà messo in luce anche dall’altra disastrosa nuora, Sarah Ferguson, una specie di Bridget Jones planata a corte, ma per la quale in fondo ha avuto simpatia. Se la rossa e maldestra Sarah riusciva a strapparle un sorriso, Camilla ha faticato molto nell’impresa. La donna amata da Carlo non è mai entrata nelle sue grazie. Però ha saputo attendere e alla fine una cosa le è stata riconosciuta: è stata sempre riservata, evitando di rilasciare interviste e raccontare la sua «versione della storia».

Un’altra donna che ha dovuto conquistarsi tutto con grande e dedizione è Kate Middleton. Quando Meghan appare nel 2017 la Regina le spalanca le braccia, ma la moglie di William deve invece sudare sette camicie. Stoica, con un profondo senso del dovere, madre esemplare, fatica per entrare nel cuore della Regina. Mentre l’attrice divorziata ha avuto presto l’onore di starle a fianco durante un impegno ufficiale (alla povera Kate ci sono voluti 10 anni…), e farle compagnia in un viaggio sul Royal Train. «A differenza di Diana lei è una donna sicura e consapevole di sé, sa bene quello che vuole e lo ottiene. Per questo molti non hanno capito quale sia stata la reale necessità di vuotare il sacco in un’intervista» osserva la scrittrice. Meghan si rivela dispotica e arrogante con lo staff, usa toni sconosciuti a Buckingham Palace.

Ma Her Majesty sopporta, solo dopo la nascita di Archie il rapporto si incrina. Eppure anche dopo la fuga americana continua ad assicurare ai nipoti il suo profondo affetto. Vincendo ancora una volta la partita. D’altronde i duchi di Windsor vissero riveriti, ma detestati, annoiati a morte e malinconici, in un esilio che sembrava dorato, ma non felice.

La Regina conosce gli inevitabili corsi e ricorsi storici. E quando un lontano giorno lei non ci sarà più, nessuno sarà in grado di far scintillare una monarchia polverosa e in perpetuo affanno.

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