Per la prima volta nella sua carriera, Julia Roberts è sbarcata al Lido, accolta con l’entusiasmo che solo una star capace di incarnare l’immaginario collettivo del cinema americano può suscitare. L’occasione è After the Hunt, nuovo film di Luca Guadagnino presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, che segna un incontro inedito tra l’attrice premio Oscar e il regista italiano più amato a livello internazionale.
Dalle commedie romantiche all’Oscar
Il debutto veneziano è un nuovo capitolo di un percorso artistico che ha reso Roberts una delle attrici più riconoscibili al mondo. Dopo l’esplosione con Pretty Woman (1990), che l’ha trasformata in icona pop, Roberts ha attraversato diversi generi: dalla commedia romantica (Notting Hill, My Best Friend’s Wedding) al dramma giudiziario (Erin Brockovich, che le è valso l’Oscar nel 2001), fino a ruoli più complessi e corali come in Closer e August: Osage County. Con il suo sorriso diventato un simbolo, ha saputo mantenere negli anni un equilibrio raro tra glamour hollywoodiano e autenticità.
La conferenza stampa: tra cinema e dibattito sociale
L’arrivo al Lido non è stato solo un evento di red carpet, ma anche un momento di confronto. Alla conferenza stampa, Roberts è stata interpellata sul legame tra il film e le discussioni sorte nell’era del movimento MeToo. Una giornalista ha sottolineato come After the Hunt abbia suscitato controversie tra alcuni spettatori del festival, convinti che la storia riporti alla ribalta vecchi dibattiti sulle accuse di molestie e sulla credibilità delle donne che parlano.
Roberts ha scelto di non rispondere direttamente al nodo femminista della domanda, ma ha spostato l’attenzione sul valore del dialogo: «Non credo che stiamo solo rivivendo vecchi argomenti su donne che non si sostengono a vicenda», ha detto, con il suo consueto sorriso ironico. «Il punto è che uscendo dalla sala vi siete messi a discutere. Questo era l’obiettivo: rimescolare le carte e costringervi a capire cosa pensate davvero. Quindi… prego.»
Guadagnino e il film: la verità dei personaggi
Luca Guadagnino, al suo fianco, ha precisato che After the Hunt non intende farsi manifesto ideologico, ma riflettere sul confronto tra diverse verità individuali: «Non si tratta di dire quale verità sia più importante, ma di osservare come si scontrano e dove finiscono i confini tra loro». Una visione che rispecchia la poetica del regista, da sempre interessato alle zone d’ombra dell’identità e delle relazioni.











