Pink Floyd, "The Endless River": perché tutti lo vogliono
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Pink Floyd, "The Endless River": perché tutti lo vogliono

Gli ordini in prevendita su Amazon hanno surclassato ogni precedente record

Ci siamo: mancano poche ore all'uscita del disco più atteso dell'anno: The Endless river è ad un passo dall'arrivare alle orecchie di milioni di fan. Ansiosi di sapere come suona il capitolo finale di una delle band che hanno riscritto la storia della musica. Dal 1967. Le prevendite su Amazon hanno superato ogni record. Di fatto, The Endless Riverè già un best seller.

Di The Endless River abbiamo finora ascoltato qualche estratto su Youtube, un pezzo strumentale di 2 minuti presente su Spotify e l'unico brano cantato, Louder than words. Anche senza Waters, anche con un album postumo inciso 20 anni fa, i Pink Floyd fanno breccia e, a tratti, risvegliano antiche emozioni. perché questo ultimo album dei Pink Floyd è in fondo tutto giocato sull'emotività, sul fatto di sapere che le canzoni di The Endless River sono anche l'ultima volta insieme in studio di Mason, Gilmour e Wright (il tastierista è morto nel 2008).

Tutto è iniziato così: La signora Polly Samson, giornalista, scrittrice e compagna di David Gilmour, ha messo a segno uno dei grandi colpi mediatici della stagione annunciando con un tweet l'uscita di un nuovo album dei Pink Floyd. In pochi minuti i milioni di "Pink Floyd freaks" sparsi per il mondo hanno iniziato freneticamente a cercare conferme online. Era tutto vero

Il disco esiste si chiama The endless river e contiene materiale composto ai tempi dell'ultimo lavoro dei Pink Floyd, The Division Bell, uscito vent'anni fa. Il canto del cigno di Richard Wright che oggi non è più tra noi.

Quindi, riassumendo, possiamo dire che The Endless Rivercontiene materiale vecchio di 20 anni e che Roger Waters non è coinvolto ad alcun titolo nelle canzoni. Due notizie che da sole basterebbero a smorzare buona parte degli entusiasmi: Ma non è così. La verità è che il ritorno dei Pink Floyd ha resuscitato per l'ennesima volta un mito che non ha mai perso il suo fascino. Lo dicono i numeri delle classifiche mondiali che in qualsiasi momento dell'anno ospitano, per le ragioni più svariate, almeno due o tre dischi della band. 

La ragione è che in un'era dove le star e le loro canzoni scivolano nell'oblio in una manciata di mesi, c'è bisogno di qualche certezza a cui aggrapparsi, di una band che tenga insieme la memoria di più generazioni. Sapere che sta uscire un nuovo album dei Pink Floyd è rassicurante. Significa che quella gloriosa storia non è ancora finita, che c'è ancora la possibilità di ascoltare nuove note dalla chitarra di David Gilmour, che quel senso di maestosità che emana dalla loro musica è ancora tra noi. 

The Endless River, salvo clamorose sorprese, non sarà un capolavoro assoluto, ma sarà sicuramente più intrigante ed emozionante del 90 per cento degli album rock di nuova generazione, che al netto di qualche pregevole eccezione (Jack White, Arcade Fire) sono, nel migliore dei casi, ben oltre il livello di noia sopportabile. Bentornati Pink Floyd!

La leggenda in 10 immagini

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I Pink Floyd nei 60's. Da sinistra, Roger Waters, Nick Mason, Syd Barrett e Rick Wright

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Gianni Poglio