Costiera amalfitana: 5 cose da sapere
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Costiera amalfitana: 5 cose da sapere

La ninfa che ha dato il nome ad Amalfi, le sirene, e il quadro di Maria Assunta. La storia dei luoghi tra miti e leggende

La ninfa Amalfi

Narra la leggenda che il nome della cittadina di Amalfi derivi da quello della giovane e bellissima ninfa di cui si innamorò Ercole, il figlio di Zeus e di Alcmena. L'amore tra il semi dio e la ninfa Amalfi, però, venne reso impossibile dall'improvvisa morte di lei. Ercole allora decise che la sua amata dovesse essere seppellita nel posto più bello del mondo, al quale diede il nome della ninfa e che adornò di alberi di limoni, che aveva rubato nel Giardino degli Esperidi.  

Le Sirenuse

Uno dei miti più famosi della storia, quello di Ulisse e delle sirene, è legato ai tre isolotti Li Galli, in territorio di Massa Lubrense. Si racconta che le tre sirene, dopo aver cercato invano di attirare Ulisse con i lloro canto, si gettarono in mare da questi scogli, conosciuti anche con il nome di Sirenuse, lasciandosi annegare: i corpi delle sirene finirono quindi a Napoli (Parthenope), a Punta Licosa (Leukosia) e a Terina (Ligeia).

Le Tavole Amalfitane

Le Tavole Amalfitane, redatte nell'undicesimo secolo, costituiscono le prime leggi del mare, il più antico esempio di codice mercantile e marittimo italiano. Le tavole, redatte in latino e in volgare, costituite da 66 articoli di consuetudini marittime, rimasero in vigore in tutto il Mediterraneo fino al sedicesimo secolo, quando vennero sostituite dalle norme del Consolato del mare di Barcellona.  

La Madonna dell'Assunta

Il nome della cittadina di Positano, secondo la leggenda, deriva da una voce proveniente da un quadro che raffigurava la Vergine Maria. Nel XII secolo dopo Cristo, una nave che trasportava il quadro, all'improvviso si trovò impossiilitata a continuare la navigazione a causa del poco vento. Fu in quel momento che dal quadro si alzò una voce che diceva "posa... posa". I marinai  si fermarono e il quadro venne portato nella chiesa di Piazzetta dei Mulini. Da quel momento il piccolo borgo si chiamò Positano.

"Torna a Surriento"

Composta nel 1902 da Ernesto De Curtis, la celeberrima canzone, secondo la leggenda, venne commissionata dal sindaco della cittadina a De Curtis per ingraziarsi l'allora primo ministro Zanardelli affinché realizzasse l'ufficio postale. Il premier, al suo arrivo a Sorrento fu accolto da lanci di fiori e grandi festeggiamenti: e come regalo ulteriore, gli venne fatto ascoltare il brano. Ne fu talmente commosso e felice che... fece costruire l'ufficio!

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Maddalena Bonaccorso