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Ada Masella

L'ingrediente più prezioso per trovare lavoro? La passione - VIDEO

Studio, preparazione, flessibilità. Ma anche empatia ed entusiasmo. Ecco la ricetta di Panorama d'Italia e HRC Group

Come si fa a gestire l'ansia e il panico durante il colloquio di lavoro? E quali sono i primi passi da compiere dopo la laurea per inserirsi nel mondo del lavoro? Ma gli stage funzionano davvero?

Sono soltanto alcune delle domande emerse a Panorama Carriere e Lavoro, l'incontro organizzato a Trieste da Panorama d'Italia in collaborazione con HRC Group.

Da una parte, un centinaio di giovani che si apprestano a entrare nel mondo del lavoro (o che desiderano cambiarlo).

Dall'altra, un gruppo di professionisti delle risorse umane.

A introdurre e condurre i giochi Giulio Beronia, di HRC Group, che lascia subito la parola ai padroni di casa di Generali Italia che, peraltro, ospita - fisicamente - l'evento nella propria sede: Marina Collautti, head of strategic sourcing and employer branding e Renato Notaristefano, responsabile delle risorse umane.

Emozione vs ragione

Per prima cosa, l'uditorio viene suddiviso in gruppi di lavoro e poi si entra nel vivo della prima parte, quella più teorica e divulgativa, alla quale farà seguito una sessione più pratica.

Ogni hr manager decide di prendersi carico di una domanda dei presenti su cosa fare - e come farlo - quando ci si mette in gioco per la propria carriera, dando una risposta contestualizzata nella propria esperienza. Ciascuno con il proprio stile.

Emanuela Fregonese, per esempio, Senior Hr Expert di Wartsila Italia, catalizza l'attenzione del pubblico con una metafora tanto semplice quanto efficace: "un colloquio di lavoro è come un'appuntamento galante, dovete conquistare il vostro interlocutore. Pertanto, prendetevi cura di voi e preparatevi sul lavoro per cui vi candidate e sull'azienda, cercando di trasmettere fino in fondo quanto questi vi interessino".

Insomma, se si parte dal cuore quasi mai si sbaglia. La pensa così, del resto, anche Andrea Arrighi, Vp Human Resorces di Lagardère Travel Retail, che sintetizza il tutto in tre parole: "sorriso (da portare con sé sempre), passione (perché con questa non vi ferma più nulla), empatia (il lavoro è fatto soprattutto di persone)".

Su quest'ultimo punto, Massimo Mansutti, Hr Bp Group Audit & Group General Counsel di Generali Italia è categorico: "Quando incontro un candidato per me è importante sapere di avere di fronte una persona collaborativa e non distruttiva".

Sulla stessa falsariga è, infine, anche Alice Velardita, Hr Bp Coca-Cola HBC Ialia, che fa ai ragazzi una raccomandazione: "Cercate di costruire il vostro percorso su qualcosa che vi calzi e che vi sentite addosso, altrimenti sarà un'agonia".

Dopo la parentesi "emotiva", ci si sposta su un piano più razionale, con l'enfasi sull'importanza dello studio, non inteso nel senso più classico del termine, ma in modo più ampio "una sorta di formazione continua - spiega Sara Del Regno, Hr Specialist Banca Monte dei Paschi di Siena - che si manifesta, per esempio, nell'essere sempre curiosi, nell'aver voglia di approfondire".

L'importanza delle competenze "personali"

Il ragionamento rientra nelle cosiddette soft skills, che nell'arco del workshop verranno analizzate in dettaglio, ovvero le caratteristiche e gli strumenti che chiunque intraprenda un percorso di job seeking deve possedere e coltivare nel tempo.

Per Andrea Pezzotta, Recruitment & Personnel Selection di Generali Italia, in cima all'elenco, per importanza, c'è "la flessibilità, la capacità di adattarsi alle situazioni, la voglia di crescere acquisendo quante più competenze possibili".

Per Anna Fonda, anche lei in Generali Italia, ma in veste di Group Chief Information & Digital Officer HR Bp, il consiglo numero uno è: "Siate cittadini del mondo, cercate di essere open minded, imparate le lingue, le culture".

Prima di passare alla fase più pratica, la parola passa a Giangiacomo Pierini, direttore relazioni esterne e comunicazione di Coca-Cola HBC Italia che racconta #YouthEmpowered, il progetto pilota con cui l'azienda che rappresenta "intende fornire ai giovani tra i 16 e i 30 anni gli strumenti di cui hanno bisogno per entrare più efficacemente nel mondo del lavoro", spiega il giovane manager.

Le attività "sul campo"

I lavori proseguono con una serie di analisi sul mondo delle professioni, da quelle più tradizionali alle più innovative, e su come massimizzare le possibilità di trovare un lavoro sul social networking.

Dopodiché sarà la volta del Job Corner nel quale quanto trasmesso fino a quel momento in via teorica viene tagliato - sempre con l'aiuto dei manager coinvolti - su misura per ciascun partecipante, in modo tale da individuare per ciascuno di essi partecipante il lavoro ideale attraverso il bilancio delle competenze

Il tutto ben miscelato con le regole per redarre il curriculum ideale sfruttando i suggerimenti dei vari Hr manager coinvolti.

La fase finale è quella delle Job Interview, nella quale i candidati vengono "addestrati" a svolgere un colloquio di lavoro convincente e vincente, potendo contare su una vera propria simulazione "sul campo".

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Ada Masella
Giulio Beronia di HRC Group con i partecipanti al workshop formativo di Trieste in occasione di Panorama d'Italia - 8 settembre 2017

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Luciano Lombardi