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I 7 ristoranti da non perdere a Bari

Trattorie storiche, locali che sposano tradizione e avanguardia dove concedersi la liturgia del pesce freschissimo ed esplorare le delizie del territorio

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Ai 2 Ghiottoni

Quasi doveroso partire da qui, da quella che è un’istituzione cittadina, un ristorante che ha alle spalle una tradizione lunga 40 anni e che per i baresi coincide con il luogo dove celebrare le occasioni speciali. I luoghi, anzi, visto che accanto all’indirizzo principale in via Putignani, la sede storica che vi consigliamo per assaporarne la tradizione più pura, ce n’è una seconda più moderna in via Amendola, mentre un’appendice si trova a Polignano a Mare, angolo di bellezza autentica dominata dalle note del bianco e che offre la possibilità di mangiare all’aperto a ridosso della spiaggia. I piatti sono squisiti, preparati con cura e sapienza, le porzioni giuste. Da provare e ritornarci.

Indirizzo: Via Putignani, 11B

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La Bul

Questo è il regno dello chef Antonio Scalera, che dopo molte esperienze consolidate fuori dalla Puglia (Madrid, in particolare, ma anche l’Andana ai tempi di sua maestà Ducasse), ha deciso che Bari fosse il luogo giusto dove raccontare e praticare la sua idea di cucina. A chilometro zero, con prodotti freschissimi e piatti splendidi da vedere ancora prima che da assaggiare. Prove di alta cucina con ingredienti semplici e locali. Giusto tre esempi: polpo in due cotture, mousse e griglia di primo sale di masseria per iniziare; risotto, cavolo cappuccio viola, capesante e cacio di Andria, per proseguire; baccalà in olio, crumble di polenta garganica, spuma di olive nere per fare da apripista ai dolci. Due i bonus: i consigli di Francesca Mosele, sommelier e titolare con Scalera, per il vino perfetto; la sala con tavoli di artigiani locali e sedie Anni Cinquanta. Per una riuscitissima atmosfera d’altri tempi.  

Indirizzo: Via Villari, 52

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Al Pescatore

Il nome stesso suggerisce il mattatore, il protagonista assoluto in questo ristorante con banco delle delizie del giorno a vista: la certezza di poter assaggiare la freschezza assoluta. C’è tutto quello che è lecito aspettarsi, tra crudi e cotti, ovviamente le orecchiette, pure i ricci quando la stagione lo consente. E poi dolci fatti in casa per spegnere i residui d’appetito. Siamo nei dintorni del castello Normanno Svevo, quasi nel cuore del centro storico. Un perfetto avamposto per saziarsi prima di esplorare la città o concludere una giornata a zonzo. Magari accompagnando il tutto con una bottiglia di vino pugliese in arrivo da piccoli produttori locali.

Indirizzo: Piazza Federico II di Svevia, 6

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Le Arpie

Siamo dentro Bari Vecchia, dove è facile cadere nella trappola di proposte sbrigative o non all’altezza delle aspettative. L’esatto opposto di quanto avviene in quest’osteria nei dintorni dell’arco del Carmine, un luogo capace di mantenere viva la sua autenticità, con un servizio che si autodefinisce «verace e gentile» e ai fronzoli preferisce la qualità della sua proposta. I piatti sono elaborati sulla scia di quello che il mercato offre ogni giorno. Non a caso, il Touring Club ne promuove la cucina casereccia e i suoi capisaldi: le orecchiette fatte in casa con cime di rapa o vongole o porcini, riso con patate e cozze. E ancora, «gli immancabili “sporcamuss” (quadrati di pasta ripieni di crema pasticcera e spolverati con zucchero a vero) serviti caldi in tutte le stagioni». I prezzi, infine, sono onesti.

Indirizzo: Vico Arco del Carmine, 2

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Il Sale

Ristorante molto apprezzato e altrettanto frequentato da una clientela locale, che viene qui tanto per le proposte di mare quanto per quelle di terra. La filosofia è quella di una trasparenza totale: il cliente sceglie quello che vuole mangiare da una vetrina, i piatti sono preparati in una cucina a vista separata dalla sala da una vetrata. Tutto varia in base alla stagione, con gli ovvi capisaldi come i frutti di mare, molluschi e crostacei, carpacci vari. E poi, lato carni, manzo, agnello o maiale da accostare a latticini, formaggi e verdure tutti della zona. Un viaggio nel sapore a tema libero, da costruire a piacere assecondando capricci e ispirazione del momento.

Indirizzo: Via Marchese di Montrone, 50

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Le Giare

In effetti non servirebbero parole, basta ammirare la foto qui sopra per avere un antipasto delle delizie che si possono assaggiare in questo tempio della buona cucina: nel dettaglio, ecco uno sgombro leggermente marinato e scottato, infuso gelificato di shiso, katsuobushi e cavolo viola. Dunque suggestioni locali, con echi internazionali che si spingono fino al Giappone e oltre. È solo una delle tante proposte dello chef Antonio Bufi, ai fornelli di un locale in cui la tradizione dialoga a meraviglia con il senso della sperimentazione. Con il cibo che è una metà del piacere, perché per il vino c’è un’attenzione altrettanto ossessiva. Vive in degustazioni verticali ed eventi speciali o tematici, una volta dedicata al rosé, un’altra alla champagne, rendendo «Le giare» il luogo di una continua scoperta.

Indirizzo: Corso Alcide De Gasperi, 308 F

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Da Nicola

Vale eccome lo sforzo di prendere l’automobile e guidare per una ventina di minuti dal centro cittadino per arrivare in questo ristorante promosso anche dalla guida Michelin per la sua straordinaria semplicità, la bontà della proposta, l’ambiente con terrazza sul porticciolo. Sulla freschezza del pesce garantisce una storia quasi centenaria, che va indietro fino al 1921, quando il locale fu inaugurato dai nonni del proprietario. Curiosando nel menu, le specialità di sprecano: lo sgombro alla catalana, le seppie ripiene, le crudità; gli spaghetti alle cozze, ai ricci o alle vongole; gamberoni, scampi fino alle aragoste. L’intero ventaglio della generosa offerta del mare che si apre proprio lì di fronte.

Indirizzo: Viale Principi Di Piemonte, 3 – Torre a Mare

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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