Esiste al mondo un abito che sia simbolo stesso dell’eleganza della donna, della classe e della bellezza aurea femminile? Può un vestito essere trasversale alle epoche e sempre attuale nonostante i decenni si succedano?
L’abito della vita
La risposta è sì: si tratta del tubino nero indossato da Audrey Hepburn nella prima scena di Colazione da Tiffany e a creare quell’abito immortale è stato Hubert de Givenchy, lo stilista francese scomparso a Parigi a 91 anni lo scorso sabato. E’ lui l’uomo che ha re-inventato il concetto di un’eleganza leggera, dei tessuti morbidi che accarezzano il corpo della donna senza stringerlo e costringerlo, delle gonne a vita alta e dei pantaloni alla garzonne.

Audrey Hepburn

L’iconico tubino indossato da Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany

Hubert de Givenchy e Audrey Hepburn insieme a cena

Audrey Hepburn era la musa di Givenchy

Audrey Hepburn. Il suo modello d’eleganza è quello che ha ispirato l’intera opera dello stilista francese

Tra le prime collaborazioni tra Givenchye Audrey Hepburn c’è quella per la creazione dei vestiti indossati sul set di Vacanze romane

Audrey Hepburn

L’abito a ruota con cui Audrey Hepburn ha ritirato il premio Oscar

Audrey Hepburn mentre riceve l’Oscar vestita Givenchy

Audrey Hepburn vestita Givenchy per gli Oscar

Audrey Hepburn vestita da Hubert de Givenchy

Joan Smalls

È morto sabato a Parigi lo stilista Hubert de Givenchy: lo ha annunciato il compagno Philippe Venet. Aveva 91 anni

Audrey Hepburn e Liza Minelli

Cate Blanchett

Cate Blanchett

Cate Blanchett agli Oscar vestita Givenchy

Natalie Portman

Claire Danes

Naomi Watts veste Givenchy alla notte degli Oscar

January Jones agli Emmy in Givenchy

Indimenticabile l’abito di raso bianco indossato da Uma Thurman a Cannes

Aveva fatto discutere, invece, questo abito portato da Madonna e firmato Givenchy

Anne Hathaway

Anche Beyoncé ha vestito Givenchy

Jessica Chastain

Julianne Moore

Jessica Chastain

Gal Gadot

Indossando questo elegantissimo abito Givenchy con frange Emma Stone ha ritirato il suo Oscar

Audrey Hepburn e Hubert de Givenchy
La moda “libera” di Givenchy
Mentre negli stessi anni (seconda metà dei ’50) Dior strutturava il canone dell’alta moda, Hubert de Givenchy vestiva la donna che amava viaggiare, muoversi nel mondo, essere protagonista del suo destino.
Givenchy ha attraversato quasi un secolo di storia della moda diventando icona stessa del bello garbato, mai sopra le righe, in grado di vestire la donna senza che l’abito prendesse il sopravvento sulla personalità della signora che lo portava.
Il canone Givenchy
Il vestito perfetto creato da Givenchy, in questo senso, è proprio il tubino indossato da Audrey Hepburn nel panni di Holly Golightly nella prima scena di Colazione da Tiffany.
Si tratta di un abito nero in raso senza maniche lungo fino alla caviglia. Lo spacco posteriore rivela i polpacci e la schiena è scoperta. Audrey Hepburn (era il 1961) lo indossava con lunghi guanti neri e un cappello a falda larga in testa. Decenni dopo questo tubino verrà definito l’abito più elegante della storia del cinema, e come dargli torto. Si tratta di centrifugato di classe estratta come fosse essenza rara dall’uso sapiente del tessuto, mai ridondante e sempre a suo agio sulla pelle della donna. Basti pensare che si tratta di un abito da sera che Holly, con estrema disinvoltura, indossa di mattina mentre sgranocchia un croissant davanti alla vetrina di Tiffany. Solo un capo perfetto avrebbe permesso una simile licenza poetica in fatto di stile.
Chi ha vestito Givenchy
Hubert e Audrey sono stati amici per tutta la vita e dopo la morte dell’attrice, nel 1993, Givenchy non ebbe timore nel definire l’interprete belga “la mia musa”.
Lo stilista, che, da Vacanze romane in poi, ha curato gli abiti di scena di quasi tutta la produzione artistica di Audrey Hepburn, in 60 anni di carriera (la maison che porta il suo nome è stata fondata nel 1952), ha vestito le donne più belle e importanti del mondo.
La Regina Elisabetta, per esempio. Ma anche la principessa Grace, Jackie Kennedy, la duchessa di Windsor Wallis Simpson, Marlene Dietrich, Greta Garbo.
Givenchy oggi
Givenchy, però, non si declina solo al passato. Nonostante lo stilista si sia ritirato nel 1995, il suo posto fu preso per un anno da John Galliano, seguito per cinque anni da Alexander McQueen, da Julien Macdonald, e poi da Riccardo Tisci che riportò al successo la maison vestendo dive da Oscar quali Emma Stone, Charlize Theron, Anne Hathaway, ma anche Beyoncé o Madonna.
Nell’autunno 2017 Tisci si è dimesso e il suo posto è stato preso da Clare Waight Keller. L’eredità lasciata da Hubert de Givenchy si può leggere in quello che lui diceva a proposito della sua idea di moda: “Ho sognato una donna liberata non più fasciata e blindata nei tessuti. Tutte le mie linee permettono movimenti svelti e fluidi, i miei vestiti sono vestiti reali, ultra-leggeri, senza imbottiture e corsetti, sono indumenti che aleggiano su un corpo libero da lacci”.
Nel nome della libertà
Le donne che indossando Givenchy, dunque, sono donne libere, a proprio agio con il proprio corpo, eleganti, ma mai impacciate, padrone di quella luce che spigiona una donna quando si sente sicura di sé.
Del resto lo diceva la stessa Audrey Hepburn: “I suoi abiti mi danno sempre un senso di sicurezza e autostima, e mi riesce più facile lavorare sapendo che esteticamente sono a posto. Mi sento così anche nel privato. I vestiti di Givenchy mi offrono protezione contro situazioni e persone strane. Mi ci sento davvero a mio agio”.