Perché mi sono dovuto ricredere sulle e-bike
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Perché mi sono dovuto ricredere sulle e-bike

In sella a una Nilox X5 per capire che la bici elettrica non è una via facile al ciclismo, ma un modo diverso - e più rilassato - di intendere la mobilità su due ruote

Lo ammetto. Sono sempre stato piuttosto scettico sulle e-bike. Sarà che non mi sono mai piaciuti gli ibridi, o per via di quel preconcetto che vede nella bici elettrica una scelta comoda, un modo per sentirsi ciclisti ma senza faticare, sta di fatto che mai, prima d’oggi, avevo preso in considerazione l’eventualità di acquistarne una.

Eppure, mi è bastato salire in sella per qualche giorno su una Nilox X5, una normalissima bici da passeggio alimentata a batteria, per cambiare idea. O, perlomeno, per capire che la bici elettrica più che una via facile per la felicità è un modo diverso di intendere le due ruote. Che non punta a eliminare il piacere di una pedalata, bensì ad addolcirne l’abbrivio, accompagnandolo con una leggera spinta iniziale.

È il principio della pedalata assistita: la bicicletta capisce che ci stiamo muovendo e ci regala una dolcissima propulsione elettrica. Quanto basta per partire o per superare una pendenza più impegnativa; una volta lanciata, saranno ancora le nostre gambe ad avere il controllo del mezzo.


Sotto la sella un alleato da 250W

Di fatto a bordo di una bici di questo tipo non ti senti né furbo, né invecchiato. Capisci solo di avere un alleato dalla tua parte: un motore da 250W alimentato a batteria nascosto proprio sotto la sella della bici – pronto a darti una mano quando ne hai bisogno. Alla ripartenza da un semaforo, ad esempio, o nel bel mezzo di un falsopiano o di una salita; tutto resta comunque nelle tue mani, o meglio, nelle tue gambe.

Tanto più se si considera che è possibile scegliere il livello di assistenza: normale (20 Km/h) basso (15 Km/h), alto (25 Km/h), o – naturalmente – spento: in quest’ultimo caso la X5 diventerà una comune bicicletta a pedali, priva cioè di qualsiasi supporto a motore.


Il prezzo vale la candela?

Tutto questo ha un prezzo, anzi tre. Il primo è rappresentato dal peso, che è di circa 23 kg (di cui 3 solo di batteria), una tara superiore a quella di una corrispettiva bici tradizionale ma che alla resa dei conti si fa sentire solo quando la pedalata assistita è disattivata (giova a questo proposito l’ottima scalatura del cambio Shimano a sei rapporti).

Il secondo riguarda la necessità di (ricordarsi di) ricaricare la batteria quando è scarica, tenendo presente che con una carica completa si possono fare in media una trentina di chilometri; aspetto anche questo secondario giacchè nella peggiore delle ipotesi la bici può essere utilizzata anche senza pedalata assistita.

Vi è infine il prezzo effettivo che è di quasi 1.000 euro (949 euro di listino), un cartellino superiore rispetto a qualsiasi bici da passeggio ma comunque più basso rispetto alla media delle bici elettriche.

Conclusioni

Meno di 1.000 euro per una bici da passeggio che, all'occorrenza, si trasforma in un mezzo per affrontare qualsiasi percorso - anche il più impegnativo - senza le stigmate del cicloamatore.

A conti fatti si tratta di un buon compromesso per chi non ha il tempo, la voglia o la costanza di farsi la gamba sui pedali. Ma che al tempo stesso non toglie il piacere della pedalata. Le e-bike come la Nilox X5 restano comunque delle biciclette. Con un motore in più, un piccolo power-up attivabile in caso di bisogno per addolcire la ripartenza o la scalata in salita.

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