Valdobbiadene: chiude l'Osteria senza Oste
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Valdobbiadene: chiude l'Osteria senza Oste

Tanti mangiano, nessuno paga: Cesare De Stefani, ideatore dell'originale punto di ristoro sulla Strada del Prosecco, decide di dire basta

I più cinici commenteranno che in Italia non poteva che essere una scommessa persa quella della "Osteria senza Oste", una stanza ricavata in un rustico di Santo Stefano di Valdobbiadene (Treviso), dove chiunque poteva entrare a bere un bicchiere di Prosecco e mangiare una fetta di salame o un pezzo di formaggio lasciando poi qualche soldo in un salvadanaio per consentire al gestore di riempire di nuovo la dispensa.

"Poteva" perché l'Osteria è stata ora chiusa dal suo ideatore Cesare De Stefani, che ha motivato così la sua scelta all'Ansa: "E' stata una decisione che stava maturando negli ultimi mesi, ma che è esplosa sabato mattina, quando nel riordinare la stanzetta e riportare ciò che era stato abbondantemente consumato la sera prima, all'apertura del salvadanaio ho trovato 1 euro e 21 centesimi".

In particolare, De Stefani ha considerato quelle poche monete un gesto di disprezzo dopo che l'Agenzia delle entrate di Montebelluna aveva comminato all'Osteria (diventata grazie al passaparola una tappa obbligata sulla Strada del Prosecco per tanti turisti del vino) una sanzione di 62 mila euro dopo aver preso a parametro gli incassi di un locale "simile" nel trevigiano. "Dopo l'intervento del fisco si è diffusa l'idea che quel luogo fosse fonte di reddito esentasse, un'attività in nero, e che io fossi un evasore, un furbo che non paga le tasse", ha infatti affermato sempre all'Ansa De Stefani. "E credo che in nome di questa idea gli ultimi avventori hanno fatto bisboccia gratis, lasciando a soqquadro la stanza, come già accaduto altre volte dopo che si è diffusa la notizia della multa".

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Redazione