Le 500 borse di studio dell'Università Pegaso
ANSA/MICHELA SUGLIA
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Le 500 borse di studio dell'Università Pegaso

L'ateneo telematico si mette a disposizione di disabili e persone residenti in luoghi disagiati

Promuovere il sostegno alla carriera universitaria degli studenti diversamente abili e di coloro che risiedono in regioni e zone d’Italia scarsamente collegate, e per questo oggettivamente svantaggiati. Superare ostacoli ed impedimenti, fisici ed economici. 

L'Università telematica Pegaso ha scelto di mettere a disposizione cinquecento borse di studio a favore di studenti disabili e giovani residenti nelle isole minori e in zone particolarmente disagiate.  Il progetto rientra nella volontà  di rappresentare uno strumento democratico di conoscenze in linea con quanto richiesto dall’Unione Europea attraverso il LifeLong Programme ed il Progetto Horizon 2020. L'iniziativa vuole anche contribuire al superamento di un gap troppo spesso penalizzante e che, permanendo una situazione di grave crisi economica e sociale, si fa sempre più profondo. Adottando al mondo della conoscenza un'espressione ormai diventata sinonimo di sostenibilità, il presidente Danilo Iervolino ha definito Pegaso “un'università a chilometro zero: permette infatti di coniugare una formazione a distanza d’eccellenza con i vantaggi economici e sociali della residenza nel proprio territorio”.

Undici sedi in tutt'Italia, da Milano a Bologna, da Palermo a Torino, da Roma a Napoli, 9 corsi di laurea e oltre 150 corsi post laurea e post diploma, quest'università telematica nell'ultimo anno conta circa seimila iscritti in tutto il Paese, ed ha affiancato ai suoi strumenti tecnologici ed alla sua metodologia un approccio di formazione mista attraverso il continuo confronto con Ordini professionali, sindacati e istituzioni. Obiettivo: l'immissione, più rapida possibile, degli studenti nel mondo del lavoro.

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Carlo Puca