Intervento in Ucraina? Lo vogliono gli americani che non sanno dov'è.
La cartina del Washington Post sul grado di conoscenza degli americani sull'Ucraina
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Intervento in Ucraina? Lo vogliono gli americani che non sanno dov'è.

Lo rivela un sondaggio secondo il quale solo 1 intervistato su 6 riesce a individuare l'esatta collocazione di Kiev sulla cartina. E chiede a Obama di intervenire

Guardate i puntini rossi. Sono quelli più vicini al bersaglio. Gli altri, cambiano colore a seconda della distanza dal punto giusto. Più lontano sei, e più ti avvicini all'azzurro. Tutti quei puntini sono le risposte date da un campione significativo di americani sull'esatta ubicazione dell'Ucraina. Solo un americano su sei sa dove trovarla sul mappamondo. Gli altri la collocano in ogni altra parte della terra: dall'America del Sud all'Africa, dall'Asia all'Australia, passando per gli stessi Stati Uniti, Alaska compresa.

La cartina è stata pubblicata dal Washington Post, la ricerca è stata effettuata da tre professori (Dartmounth College, Università di Harvard e di Princeton) con lo scopo di sapere quali siano le reali conoscenze degli americani rispetto al paese al centro della più grave crisi internazionale del dopo Guerra Fredda e quanto queste conoscenze condizionino le loro opinioni su cosa dovrebbe fare il governo degli Stati Uniti.

Il risultato (forse non soprendente) è: chi sa di meno dell'Ucraina vorrebbe più degli altri un intervento militare americano.

Gli intervistati sono stati 2.066. Dovevano cliccare su di una mappa interattiva la giusta collocazione di Kiev. Solo il 16% non ha sbagliato. La maggior parte non ha centrato il bersaglio, ma si è avvicinato (!?) collocando il paese a una distanza media di più 2.000 chilometri dal punto giusto, segnando l'Ucraina al posto del Portogallo a ovest, del Sudan a sud, del Kazakhistan a est, e della Finlandia a nord. Più o meno la distanza che intercorre tra Chicago e Los Angeles.

I giovani americani sono quelli che ne sanno di più. Il 27% degli interpellati della fascia 18-24 anni ha centrato il bersaglio, mentre solo il 14% degli over 65 è stato in grado di dare l'indicazione giusta. Gli uomini sono andati meglio delle donne. Mentre - dato strano - le persone provenienti da nuclei famigliari con un militare al loro interno ne sanno quanto quelle che provengono da famiglie senza militari (il 16%). Stessa parità tra democratici e repubblicani. Il 77% dei diplomati al college ha sbagliato a toccare il tasto giusto sul mappamondo. Una percentuale di poco più bassa rispetta a quella che pensava che Barack Obama fosse musulmano.

Ma sapere se gli americani sanno dove è l'Ucraina è così importante? Si, perché la conoscenza o l'ignoranza sono elementi fondamentali per la formazione di un giudizio o pregiudizio. In questo caso, per esempio, i più accorti (quelli che hanno centrato il bersaglio sulla cartina) sono anche i meno favorevoli a un intervento militare. Sposano la via della ritorsione diplomatica (il 45% approva al sospensione di Mosca dal G8) e non quella militare (il 13% vorrebbe l'uso della forza).

Facile anche immaginare perché. Chi vorrebbe correre il rischio di un'escalation e di un conflitto con la Russia? Possiamo ipotizzare che invece, chi colloca Kiev in Africa, o in Sud America o in Groenlandia, se non per motivi ideali, può pensare che sarebbe meno pericoloso usare le armi in quei luoghi. Ma chi tra interpellati per il sondaggio ha indicato l'Ucraina nel mezzo degli Stati Uniti, se lo ha fatto, perchè ha detto si a un intervento militare?

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Michele Zurleni

Giornalista, ha una bandiera Usa sulla scrivania. Simbolo di chi vuole guardare avanti, come fa Obama. Come hanno fatto molti suoi predecessori

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