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Ucraina, "Il missile che colpì Mh17 era di una brigata russa"

Il Buk apparteneva della 53esima unità di stanza a Kursk e venne trasportato con un convoglio di camion che poi tornò in territorio russo. Le conclusioni della commissione internazionale indipendente indicano le responsabilità precise dell'esercito di Mosca. La replica: non ci sono prove

Il razzo Buk che il 14 luglio del 2014 colpì, abbattendolo, nel cielo dell'Ucraina il volo della Malaysia Airlines 17 apparteneva alla 53esima brigata dell'esercito russo di stanza a Kursk.

Lo ha stabilito  in questi giorni la commissione indipendente diretta da funzionari olandesi (il Boeing 777 era partito da Amsterdam per Kuala Lumpur con 298 persone a bordo, che morirono tutte)  - Joint Investigation Team's (Jit) - che già nel settembre del 2016 era arrivata alla conclusione che  il missile fosse stato trasportato con un camion dal territorio russo fino alle zone orientali dell'Ucraina controllate dai separatisti filo russi.

Il 24 maggio 2018 Wilbert Paulissen, membro del Jit ha detto che "Tutti i veicoli del convoglio che trasportava il missile erano parte delle Forze armate russe".

La commissione ha anche traccciato sulla mappa il percorso del convoglio, dalla Russia all'Ucraina e poi, dopo il lancio, dall'Ucraina alla Russia.

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Il percorso del convoglio russo che ha trasportato il missile Buk dalla Russia in Ucraina e che venne usato - secondo il Joint Investigation Team olandese - per colpire il Boeing della Malaysia Airlines partito da Amsterdam e abbattuto con 298 persone a bordo nei cieli ucraini il 14 luglio 2014 -  Bbc, 24 maggio 2018

Qui sotto la ricostruzione delle indagini che avevamo fatto il 28 settembre 2016. Come allora anche oggi i funzionari del governo russo negano, dicendo che non ci sono prove.

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La commissione di indagine internazionale a guida olandese incaricata di indagare sull'abbattimento, il 14 luglio del 2014, nel cielo dell'Ucraina dell'aereo della Malaysia Airlines 17, ha concluso che il sistema missilistico che sparò il razzo Buk che colpì il velivolo venne trasportato con un camion dal territorio russo fino alle zone orientali del paese controllate dai separatisti filo russi.

Nella sciagura morirono le 298 persone a bordo.

Il razzo venne sparato da un campo nei pressi del villaggio ucraino di Pervomajsk, allora nelle mani dei ribelli.
Secondo il rapporto della commissione - Joint Investigation Team's (Jit) - il sistema di lancio venne poi trasportato di nuovo in Russia dopo il disastro.

Le conclusioni della commissione internazionale, nella quale lavorano oltre che il procuratore nazionale e la polizia olandesi - il volo era partito da Amsterdam e diretto a Kuala Lumpur - anche le polizie e le autorità giudiziarie di Belgio, Australia, Malaysia e Ucraina, si basano su informazioni provenienti dai dati e dalle immagini dei radar, migliaia di pezzi del relitto, foto, video, registrazioni di telefonate e testimonianze orali.

L'obiettivo del Jit è raccogliere prove e indizi che possano essere usati in un processo penale ai responsabili dell'abbattimento dell'aereo.

Le autorità ucraine e quelle europee e americane sostengono da tempo che il missile fosse stato sparato dal territorio controllato dai ribelli filo russi nell'est dell'Ucraina. Le conclusioni del Jit sottolineano inoltre il ruolo della Russia nella fornitura del sistema che ha lanciatoil Buk ma anche le attività successive di depistaggio, che continuano tuttora.

Sono accuse che invece Mosca ha sempre respinto. Lunedì e ancora mercoledì 28 settembre i russi hanno sostenuto che l'Ucraina starebbe occultando informazioni fondamentali sull'accaduto e che il governo di Kiev avrebbe manipolato l'inchiesta del Jit. Il ministero degli Esteri russo ha detto di ritenere le conclusioni delle indagini "faziose e politicamente motivate". Lo ha riferito la portavoce del dicastero, Maria Zakharova, citata dalla Tass.

I sistemi di difesa aerea russi, compresi i Buk, non hanno mai attraversato la frontiera Ucraina-Russia, ha invece ribadito il ministero della Difesa di Mosca "L'obiettività dei dati" forniti dalla Jit oggi è inoltre "dubbia", ha aggiunto il ministero sottolineando che la Russia fornirà "l'assistenza necessaria" in un'indagine "non preconcetta" sulla tragedia del volo Mh17.

"Non abbiamo ufficialmente identificato i sospetti responsabili" del lancio di missile che ha abbattuto il volo Mh17. Hanno aggiunto oggi gli investigatori del Jit.
"È stato un atto intenzionale? Chi ha dato l'ordine? Queste domande sono ancora senza risposta", affermano. "Gli Usa hanno rivelato tutti i dati e le immagini a loro disposizione e per l'inchiesta hanno tolto ogni segreto di Stato sui materiali in loro possesso", precisano poi gli investigatori del Jit, specificando che "il procuratore capo ha potuto visionare anche i materiali soggiacenti", anche quelli ancora "classificati" che "saranno a disposizione" quando e se ci sarà un processo ai responsabili del lancio.

A un giornalista russo che chiedeva se l'inchiesta avesse tenuto conto delle nuove prove presentate da Mosca, è stato risposto che "sono arrivate due settimane fa, entreranno nell'inchiesta" ma "la quantità di prove già in possesso non permette di portarci a conclusioni diverse".

(Questo articolo venne pubblicato la prima volta il 28 settembre 2016 con il titolo: «Ucraina, "Il missile che colpì Mh17 venne fornito dalla Russia ai ribelli"» e rieditato il 24 maggio 2018)

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EPA/ALYONA ZYKINA
Parti del relitto del Boeing 777 Malaysia Airlines abbattuto da un missile il 17 luglio 2014 in Ucraina

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