Terrorismo, sulle tracce dei miliziani in Italia
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Terrorismo, sulle tracce dei miliziani in Italia

In una settimana sono state fermate 5 persone potenzialmente pericolose. Uno voleva colpire l'aeroporto di Bergamo

"Contro la radicalizzazione stiamo lavorando ad uno Statuto dell'Islam italiano”. A poche ore dall’annuncio del Ministro dell'Interno Angelino Alfano e dall’arresto di un pakistano di 26 anni pronto a colpire all’aeroporto di Orio al Serio a Bergamo, è scattato un altro blitz in provincia di Varese.

Ad essere arrestato dalla Polizia con l’accusa di terrorismo internazionale è Mahmoud Jrad, un siriano di 23 anni residente nella città lombarda con la famiglia. Al suo arresto gli investigatori sono giunti nel corso di un'indagine diretta dalla Procura Distrettuale Antiterrorismo di Genova e coordinata dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione.


Legati al gruppo islamisto di Jabat al Nusra


Il reato ipotizzato per il siriano, infatti, è di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo anche internazionale: nel corso delle indagini è emersa l'intenzione del giovane di recarsi in Siria per unirsi alle fila di Jabat al Nusra, lo stesso gruppo islamista che è stato protagonista del rapimento delle due cooperanti italiane Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, poi liberate a gennaio del 2015.

Propriola pianificazione dell’ imminente viaggio ha portato l'Autorità giudiziaria ad emettere per, "pericolo di fuga", la misura pre-cautelare del fermo. 

In queste ore, mentre sale in livello di allerta in tutte Europa, in Italia i servizi di intelligence e le forze di polizia sembrano “stringere” il cerchio attorno a quei soggetti che vivono sul nostro territorio e che hanno contatti con esponenti dell’Isis o comunque con gruppi islamisti vicini a Jabat al Nusra.

La Liguria il terrirorio di "contatto"

Solo il 27 luglio scorso, infatti, con un altro blitz della Polizia sono stati arresati i due marocchini residenti nella provincia di Savona. L’accusa, per i due, era quella di fare proselitismo sul territorio nazionale e di essere in contatto con esponenti del sedicente Stato Islamico. Assieme ai due marocchini, è stata denunciata anche una terza persona, sempre originaria del Marocco.

Ma dagli ultimi arresti sta emergendo che la Liguria sarebbe il punto di "contatto" dei terroristi o aspiranti miliziani dell'Isis.   Mahmoud Jrad, infatti, sarebbe stato indirizzato a Genova da un circuito salafita che gli avrebbe anche indicato i luoghi di culto giusti da frequentare. E' quanto emerge dall'inchiesta genovese.

Il ragazzo sarebbe entrato in contrasto con la comunita' musulmana di Varese, dove viveva con la famiglia, per le sue idee troppo ortodosse. Si sarebbe così avvicinato a esponenti salafiti che lo avrebbero indirizzato a Genova, dove è stato diverse volte dal febbraio scorso.

I luoghi di culto frequentati dal giovane sono due moschee del centro storico, piazzetta Durazzo e vico Amandorla, una di Sampierdarena, in via Castelli e una a Rapallo. Quella di vico Amandorla era stata anche frequentata da Giuliano Delnevo, il genovese convertito nel periodo tra il 2009 e il 2011 e morto in Siria nel 2013. Eppure, il padre del siriano fermato oggi, difende il figlio dicendo che Mahmoud voleva raggiungere la Siria solo per rivedere la moglie che non ha i documenti per venire in Italia.

Il pakistano e il desiderio di colpire aereoporto di Bergamo

Ma a carico del siriano fermato questa mattina, non ci sono al momento prove del fatto che volesse compiere attentati in Italia.

Diverse invece le intenzioni del pakistano arrestato ieri. L’uomo, per trovare il modo di andare ad addestrarsi in Bosnia e raggiungere la Siria, aveva effettuato una serie di ricerche on line di materiali jihadisti e manteneva contatti con diverse persone che come lui condividevano l'ideologia estremista. Inoltre l'uomo, ha specificato il ministro Alfano, avrebbe manifestato "in un ristretto contesto" anche l'intenzione di compiere un attentato in Italia, in particolare all’aeroporto di Bergamo, ma solo una volta ottenuta la cittadinanza. E, in caso di rifiuto, avrebbe reagito con violenza, prima uccidendo diverse persone e poi suicidandosi.

Espulse 104 persone e 8 imam "fai da te"  

Con il pakistano arrestato ieri, sono salite a 104 le persone espulse dal 2015 ad oggi, tra questi anche 8 imam. Proprio la presenza di Imam” fai da te”, il Viminale ha deciso di creare uno Statuto.

"Le prediche nelle moschee siano in italiano- ha spiegato Alfano - basta con gli Imam "fai da te" perché se uno si è formato su una cultura radicale può trasmettere messaggi di odio.

Con lo Statuto si vuole puntare ad una formazione basata sulla cultura italiana, e avere la tracciabilità dei finanziamenti delle moschee”.

Intanto questa mattina, dopo il fermo del 23 enne, la polizia ha perquisito anche altri cinque stranieri residenti a Genova, in stretti rapporti di amicizia con il siriano.

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Nadia Francalacci