Tata Lucia risponde ai pediatri che l'hanno criticata
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Tata Lucia risponde ai pediatri che l'hanno criticata

La replica di Lucia Rizzi alle accuse dei pediatri che hanno chiesto al Garante della Privacy di fermare "l'esposizione di bambini nei reality show a situazioni umilianti e diseducative"

"Che esagerazione spaventosa!".

Tata Lucia, al secolo Lucia Rizzi, la tata più famosa d'Italia, protagonista del reality de La7 "SOS TATA", l'ultima spiaggia per genitori disperati, replica così alla lettera d'accuse contro di lei inviata dai pediatri italiani al Garante per la protezione dell'infanzia e dell'adolescenza Vincenzo Spadafora per chiedere di fermare "l'esposizione di bambini nei reality show a situazioni umilianti e diseducative".

A scatenare la reazione dei medici la puntata andata in onda il 14 settembre scorso in cui un bimbo di un anno "veniva lasciato piangere solo nel suo lettino, chiuso in camera, perché si addormentasse. Il bimbo aggrappato alle sbarre del letto gridava, sudato, disperato, terrorizzato, con la telecamera puntata su di lui per vari minuti".

Una scena che, così descritta, a chi non avesse seguito la trasmissione farebbe pensare quasi a un film dell'orrore.

Tata Lucia, non è che questa volta si è un pò esagerato?
A me sembrano spaventosamente esagerate le parole dei pediatri. Io non ho terrorizzato proprio nessuno!

I pediatri se la prendono con i suoi metodi, in particolare quello basato sull'estinzione graduale del pianto. Come risponde?
Il bambino va allenato a certi comportamenti e il primo allenamento è quello di farlo sentire sereno, sicuro di sé e padrone della propria vita.

A costo di pianti disperati?
Il bambino quando nasce non sa come si fa a vivere, se piange non è per disperazione.

L'accusano di mettere a repentaglio la fiducia dei piccoli negli adulti e quindi in se stessi...
Non è così, tra l'altro il montaggio televisivo non dà conto del grande lavoro che viene svolto 24 ore su 24 per un'intera settimana.

Ha mai verificato se, in seguito ai suoi interventi, i bambini hanno riportato danni psicologici di qualche tipo?
Ovviamente ancora non possiamo sapere se questi bambini saranno degli adulti complessati perché li abbiamo fatti piangere troppo. Ma ricordo un neuropsichiatra, non italiano, che diceva sempre di aver curato moltissimi bambini che avevano dormito nel letto dei genitori ma nessuno che avesse dormito in camera sua. Per carità, ci sono anche illustri pischiatri che si sono tenuti i figli nel letto fino ai 18 anni ma io, nella mia pochezza, sono di un'altra idea.

E con i suoi, di figli, come si è regolata?
Come mi suggerì il mio pediatra che fu primario alla clinica Mangiagalli di Milano: "mettili in camera loro e lasciali tranquilli".

E non pensa che la presenza delle telecamere nella stanza di un bimbo possa invece provocare turbamento?
I bambini sono quelli che si abituano per primi e che non ci fanno più caso. Tra l'altro i nostri operatori vanno nelle case già due giorni prima che io arrivi. Non accade nulla di traumatico, anzi. 

A fine ottobre uscirà per Rizzoli il suo nuovo libro "I segreti delle famiglie felici", ce ne anticipi almeno uno...
La felicità è una buona abitudine. 

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Claudia Daconto