Il Taser arriva in Italia
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Taser in Italia: c'è la data per il via alla sperimentazione sul campo

Tutto quello che c'è da sapere sulla nuova pistola elettrica ora in dotazione anche alle forze dell'ordine italiane

C'è una data: la sperimentazione sul campo del Taser - la cosiddetta pistola elettrica già utilizzata dalle forze dell'ordine di 107 Paesi per immobilizzare soggetti sospettati di reato - inizierà mercoledì 5 settembre. Il decreto attuativo era stao firmato dal Ministro degli Interni Matteo Salvinia inizio luglio e ora, via Twitter, il titolare del Viminale ha ufficializzato l'inizio della prova. "Dal 5 settembre in 12 città italiane - ha twittato il vive premier - da Milano fino a Catania, inizierà la sperimentazione del taser, la pistola elettrica non letale che aiuterà migliaia di agenti a fare meglio il loro lavoro".


Aggiunge poi Salvini: "Per troppo tempo le nostre Forze dell'Ordine sono state abbandonate, è nostro dovere garantire loro i migliori strumenti per poter difendere in modo adeguato il popolo italiano. Orgoglioso del lavoro quotidiano delle forze di Polizia e Carabinieri!".

Al via la sperimentazione in Italia

Trenta le pistole che dovrebbero essere state acquistate per essere sperimentate in  12, ovvero Milano, Napoli, Torino, Bologna, Genova, Firenze, Palermo, Catania, Padova, Caserta, Reggio Emilia e Brindisi.

Già dal 2014 (nell'ambito della discussione sul decreto sicurezza negli stadi voluto dall'allora Ministro dell'Interno Angelino Alfano) se ne parlava, ma solo ora è partita l'effettiva sperimentazione sul campo di questa speciale pistola che non uccide, ma che in Italia viene considerata un'arma propria per la quale serve il porto d'armi.

Taser, in realtà, non è il nome dell'arma, bensì quella dell'azienda USA che ha inventato le pistole elettriche nel lontano 1969. La firma del progetto è di John Cover, ma solo dal 1998 è iniziata la produzione in scala industriale della pistola elettroshock a opera, appunto, della Taser (acronimo per Thomas A. Swift’s Electronic Rifle).

Come funziona

Il Taser funziona tramite emissione di brevi scariche elettiche ad alta tensione (50mila volt) e bassa intensità in grado di immobilizzare (così si vede in uno spot pubblicitario dell'azienda produttrice) anche un bisonte di 800 chili.

Dalla pistola partono due piccoli dardi collegati tramite dei fili elettrici al resto dell'arma, che produce una scarica ad alta tensione e bassa intensità di corrente, rilasciata in brevissimi impulsi per 5 secondi.

Perché l'impulso elettico venga effettivamente emesso entrambi i dardi devono colpire il bersaglio. La scarica causa un'immediata ma momentanea paralisi dei muscoli della vittima.

Nella fase iniziale la sperimentazione in Italia verrà affidata alla Polizia di Stato, all'Arma dei carabinieri e alla Guardia di finanza.

Come avverrà la sperimentazione in Italia

Dal Viminale sottolineano che alla fase sperimentale seguirà un disciplinare che un apposito gruppo interforze sta mettendo a punto.

Una volta stabilito il modello formativo verranno eseguiti speciali corsi di formazione dedicati alle forze dell'ordine coinvolte nel suo utilizzo.

Il modello che verrà fornito è il TX2 prodotto dalla ditta Axon (che fino allo scorso anno si chiamava, appunto Taser) che da qualche tempo opera anche in Europa.

Le linee guida tecnico-operative

Lo scorso febbraio il Viminale aveva già diramato un documento dal titolo Linee guida tecnico-operative sull’avvio della sperimentazione della pistola elettrica denominata Taser modello X2 per iniziare a formare le forze dell'ordine in merito a questo nuovo strumento di lavoro.

Considerata un'arma propria il Taser, si legge: "Può essere utilizzato esclusivamente nei casi previsti dalla vigente normativa per l’uso delle armi. L’utilizzo dell'arma in argomento è alternativo a quello dell’arma da fuoco, nei casi in cui sia necessario immobilizzare temporaneamente il soggetto".

La pistola va prima mostrata senza essere estratta, se il soggetto persiste il suo intento criminoso allora l'agente è autorizzato a impugnarla e a sparare il colpo.

Nello stesso documento, poi, si precisa che bisogna tenere in considerazione: "La condizione di vulnerabilità del soggetto da colpire e nello specifico un evidente stato di gravidanza o disabilità motoria; o ancora, nel caso ci sia rischio di incendi, esplosioni o il soggetto sia ricoperto di liquidi infiammabili".

La posizione dell'ONU

Secondo ONU e Amnesty International, però, il Taser viene utilizzato con troppa leggerezza e, in seguito ai danni riportati successivamente all'emissione delle scariche elettriche, solo in America sono morte più di 800 persone, la quasi totalità disarmate (dati di Amnesty International contestati dalla Taser). Per questo l'ONU ha inserito il Taser tra gli strumenti di tortura e per questo anche in Italia non mancano le perplessità circa l'utilizzo della pistola elettrica. Il Ministero della Salute al momento non ha fornito indicazioni o precauzioni.

Le morti dovute allo choc elettrico sarebbero state di persone con problemi cardiaci o di tossicodipendenza che non hanno retto l'impatto con l'arma. Esiste persino un documentario choc dal titolo Killing Them Safely che spiega come quest'arma definita "non letale" in realtà lo sia.

L'inizio della produzione della pistola elettrica risale al 1991 in Arizona ma nel tempo la Taser ha ampliato la propria gamma di prodotti moltiplicando il fatturato in quello che è, di fatto, un monopolio assoluto nel settore.

L'utilizzo nel mondo

Al momento non è noto quante pistole comprerà l'Italia né da chi e neppure quali linee guida dovranno seguire le forze dell'ordine nel loro utilizzo.

Il nostro Paese si unisce alle altre 107 nazioni nel mondo dotate di Taser. A parte gli Stati Uniti (dove fanno parte dell'equipaggiamento d'ordinanza da un ventennio) i Taser si usano a ogni latitudine dal Canada alla Finlandia, passando dalla Grecia, la Francia e più di recente la Gran Bretagna.

La fase sperimentale terminerà tra 3 mesi e allora si tireranno le somme per decidere se introdurre Taser su ampia scala o meno.

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Barbara Massaro