Panorama: restano i fondi ai partiti, un bluff il taglio al finanziamento pubblico
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Panorama: restano i fondi ai partiti, un bluff il taglio al finanziamento pubblico

Nel numero in edicola dal 30 gennaio le prove che l'abolizione, promessa dal Governo Letta, non c'è mai stata

Era il 28 dicembre quando Enrico Letta annunciava che l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti era realtà. Invece era tutto un bluff. Panorama, nel numero in edicola domani, pubblica uno studio del Senato che rivela i veri numeri: invece di tagliare i 91 milioni di euro l’anno, dal 2017 lo Stato ne risparmierà solo 19 e quindi i partiti continueranno a incassare ben 72 milioni l’anno.

Il servizio Bilancio di Palazzo Madama ha stilato un dossier impietoso: alcune stime del governo non risultano supportate «da oggettive e verificabili valutazioni», la previsione del minor gettito «soffre di un alto grado di aleatorietà» e addirittura si ipotizza che molti si dedicheranno al business della formazione politica «con possibili effetti elusivi».

Insomma, pochissimi tagli e rischio imbrogli.

Se dal 2014 il finanziamento pubblico scenderà del 25 per cento l’anno, i partiti godranno di contribuzioni volontarie dei cittadini detraibili fiscalmente ed è prevista la cassa integrazione straordinaria e contratti di solidarietà anche per i funzionari politici. Voci per le quali il governo Letta ha già stanziato 15 milioni quest’anno, 8,5 nel 2015 e 11,2 dal 2016 in poi. Inoltre, aggiunge Panorama, non è chiaro neanche come funzionerà il fondo nel quale confluirà il 2 per mille che il contribuente può devolvere dalla denuncia dei redditi, che il governo quantifica in 45,1 milioni dal 2017.

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