“Da febbraio, quando sono arrivato, sono sempre rimasto in Italia”. Lo ha spiegato, stando a quanto riferito dal suo legale Silvia Fiorentino, il marocchino Abdelmajid Touil, arrestato per la strage di Tunisi, nell’udienza del procedimento per l’estradizione. Ha detto di essere arrivato in Italia dalla Libia per ricongiungersi con la sua famiglia.
Il legale, uscendo dal carcere di San Vittore, ha spiegato che l’udienza di oggi “è andata bene”, ma che era soltanto un’udienza tecnica in cui è stata effettuata l’identificazione e nella quale è stato chiesto al giovane se volesse dare il consenso alla sua consegna alle autorità tunisine, “consenso che ovviamente non è stato dato”. Il legale ha chiarito inoltre che non era un’udienza per la convalida del mandato d’arresto “che è già stato convalidato de plano due giorni fa”. L’avvocato ha riferito che Touil “sta bene compatibilmente con la sua situazione, bene come starei io se fossi portata in carcere e accusata di terrorismo internazionale”. Il difensore, inoltre, ha spiegato che per la prima volta oggi è riuscita a parlare compiutamente con il suo assistito grazie alla presenza dell’ interprete e che poi Touil “ha dato tutti i chiarimenti” al giudice, professandosi innocente. “Respinge ogni addebito – ha aggiunto il legale – e la sua versione è coerente con quella dei suoi familiari, è sempre stato in Italia e non si è mai allontanato”. Touil ha raccontato di essere arrivato in Italia su un barcone partito dalla Libia “per ricongiungersi alla sua famiglia” che abita a Gaggiano, nel Milanese. Rispondendo alle domande dei cronisti, inoltre, il legale ha chiarito che allo stato “non è emersa” una possibile ipotesi di scambio di persona.
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