Strage di Charleston: gli Hate groups negli Stati Uniti
Marcia del Movimento Nazionalsocialista americano (Getty Imagines/ David McNew)
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Strage di Charleston: gli Hate groups negli Stati Uniti

Sotto la presidenza Obama i gruppi razzisti americani si sono moltiplicati. I motivi? La crisi economica, l'autorità in calo dei bianchi e l'immigrazione

Il Southern Poverty Law Center di Montgomery, in Alabama, è una delle più importanti organizzazioni per i diritti civili negli Stati Uniti. Fondato nel 1971 da Morris Dees e da Joseph R. Levin Junior, il centro offre assistenza legale alle vittime della discriminazione razziale, propone programmi educativi per la tolleranza e monitora la nascita e le attività degli Hate Groups, dei gruppi radicali razzisti americani, al quale forse apparteneva anche l'uomo - secondo l'Fbi, un ragazzo attorno ai 20 anni che indossa una maglia grigia e blue jeans - che ha compiuto una strage in una storica Chiesa di Charleston, in South Carolina, frequentata da afroamericani. L'archivio del SPLC è imponente. Non c'è piccolo attentato contro qualche minoranza etnica, marcia o manifestazione per la supremazia bianca, sito che inciti alla violenza contro i neri o gli ebrei, che sfugga al suo controllo.


LA MAPPA DELL'ODIO SECONDO IL SPLC

Le rivolte più famose degli afroamericani


Secondo una ricerca condotta per due anni negli Usa dal Southern Poverty Law Center, in cinque anni, quasi un centinaio di omicidi a sfondo razziale sarebbero da attribuire a persone che erano attivi fruitori di website razzisti. Una cifra sorprendente solo per chi non sa quanto siano cresciuti negli ultimi anni negli Stati Uniti gli Hate Groups, i gruppi che spargono odio.

La mappa dell'odio
Dopo l'avvento di un presidente afroamericano alla Casa Bianca si sono moltiplicati. Secondo lo SPLC sono stati 939 i gruppi attivi nel 2013. In questa cartina potete vedere la loro dislocazione stato per stato . Per lo più sono organizzazioni per la supremazia bianca, neo naziste, antisemite, anti musulmane, contro i gay, o milizie territoriali che "lottano" contro lo stato federale, come i neo-confederati della League of South. Nell'elenco del centro però si sono anche i gruppi di separatisti neri, come la Nation of Islam, che predicano la separazione tra i bianche e gli afroamericani.

Il Ku Klux Klan
Tra questi quasi mille gruppi, almeno una quarantina appartengono al Ku Klux Klan. Decenni dopo i linciaggi, le uccisioni dei neri, i cavalieri del Klan lottano ancora per la supremazia bianca. Non sono molti, rispetto al passato. Secondo lo SPLC sarebbero tra i 5.000 e gli 8.000 in tutti gli Usa. Ben lontani dai milioni di aderenti degli anni'20. Diviso in correnti e sottogruppi, spesso in lotta tra di loro, il KKK 2014 è composto da alcune fazioni che hanno ancora un approccio militare alla "causa", mentre molte altre credono che gli obiettivi politici del movimento debbano essere raggiunti con la propaganda politica.

In tutti rimane l'idea che l'America debba essere bianca e protestante. Sono quindi contrari all'immigrazione, a Obama, all'integrazione razziale. Poi, questi gruppi si differenziano nel modo n cui operano. Alcuni si muovono in modo quasi folcloristico: le adunate, i volti mascherati, i barbecue, le riunioni dei cavalieri. Altri, invece, agiscono ai limiti della legalità, per poi sconfinare oltre la legge. Questo è l'elenco dei casi in cui sono rimasti coinvolti gli Hate Groups

Dal 2000 i Gruppi dell'Odio sono aumentati del 56% negli Usa. La crisi economica, la perdita di peso politico della classe media bianca, l'aumento della presenza di immigrati ha alimentato questo fenomeno. Come ha dato benzina all'esplosione delle milizie paramilitari contro il governo federale, aumentate dell'813% da quando Obama è stato eletto alla casa Bianca. Erano 149 questi gruppi nel 2008. Ora sono 1.096.

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La strage di Charleston

EPA/LEXINGTON POLICE DEPARTMENT / HANADOUT / Getty Images
La foto scattata dalla Polizia a Dylann Roof dopo l'arresto

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Michele Zurleni

Giornalista, ha una bandiera Usa sulla scrivania. Simbolo di chi vuole guardare avanti, come fa Obama. Come hanno fatto molti suoi predecessori

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