Le Olimpiadi e Paralimpiadi di Milano Cortina 2026 non sono solo un grande evento sportivo, ma un banco di prova per infrastrutture, territori e visione di lungo periodo. Come spesso accade nei grandi appuntamenti internazionali, l’eredità più importante non è quella che si vede in diretta televisiva, ma quella che resta dopo. In questo scenario si inserisce il piano di Enel, che ha trasformato l’esigenza olimpica in un’occasione strutturale di sviluppo per alcune delle aree montane più delicate e strategiche d’Italia.
L’obiettivo non è stato soltanto garantire energia agli impianti dei Giochi, ma rafforzare in modo duraturo la qualità, la sicurezza e la resilienza della rete elettrica in territori complessi, ad alta vocazione turistica e naturalistica, intervenendo in tempi record e con soluzioni tecnologiche d’avanguardia.
Livigno, la cabina primaria più alta d’Italia
A Livigno, a 2.177 metri di quota, Enel realizza la cabina primaria più alta d’Italia. Un’opera simbolica e sostanziale insieme: non solo un’infrastruttura al servizio di Milano Cortina 2026, ma un nodo strategico per l’intera Alta Valtellina.
La cabina è completamente ipogea, scavata nella roccia e integrata nel paesaggio alpino, con un’attenzione particolare alla riduzione dell’impatto visivo e alla restituzione dell’ambiente montano nella sua forma originaria. Una scelta che racconta bene la filosofia dell’intervento: tecnologia avanzata, ma invisibile.
All’interno della caverna trovano spazio due trasformatori di grande potenza da 40 MVA ciascuno. L’intero sistema è digitalizzato e gestibile da remoto, consentendo interventi in tempo reale sulla rete e un controllo puntuale dei flussi energetici. La cabina primaria è però solo il cuore di un progetto molto più ampio.
Attorno a questo nodo centrale, E-Distribuzione, società del Gruppo Enel, ha posato 60 chilometri di nuove linee interrate, demolendo 18 chilometri di linee aeree, e realizzato 16 cabine secondarie: quattro completamente nuove e dodici ammodernate con componentistica tecnologicamente evoluta. Un intervento che interessa circa 20.000 clienti tra abitazioni, attività commerciali e strutture turistiche.
Il tutto completato in appena due anni, dalla progettazione alla messa in esercizio, grazie a una stretta collaborazione tra imprese, istituzioni locali e amministrazioni regionali.
Arabba e Cortina, una rete pensata per resistere
Il secondo grande capitolo del piano riguarda Arabba, dove E-Distribuzione, ha realizzato ex novo una seconda cabina primaria. Anche qui l’attenzione al contesto è evidente: architettura ispirata alle baite locali, superfici tecniche coperte da un prato erboso durante la stagione estiva, recinzioni che ricordano gli steccati di montagna.
Intorno alla cabina primaria, nel comprensorio di Cortina, sono state costruite 13 cabine secondarie e potenziate altre otto. Sono stati posati oltre 26 chilometri di linee di media tensione e dismessi circa 30 chilometri di linee aeree. Gran parte della rete elettrica è ora interrata, con benefici evidenti in termini di sicurezza, impatto visivo e resistenza agli eventi climatici estremi, dalle nevicate ai temporali estivi.
Un elemento chiave è la ridondanza: ogni punto di fornitura è servito da almeno due linee di alimentazione, garantendo continuità anche in caso di guasti. Una scelta cruciale in territori dove l’interruzione del servizio può avere effetti immediati su residenti, turismo e servizi essenziali.
Un cambio di paradigma per gli impianti olimpici
Per la prima volta, gli impianti olimpici saranno alimentati direttamente dalla rete elettrica, superando il modello tradizionale basato su generatori temporanei. Un cambio di paradigma che segna un salto di qualità anche dal punto di vista della sostenibilità e dell’efficienza.
Le potenze in gioco sono tutt’altro che marginali. La sola pista da bob di Cortina richiede circa 4,5 megawatt per mantenere costante la temperatura del ghiaccio e garantire l’illuminazione notturna. A questo si aggiungono lo stadio del ghiaccio, il campo di curling, il villaggio olimpico e tutte le infrastrutture connesse: aree logistiche, spazi media, cucine, centri medici.
Un ecosistema energetico complesso, che deve funzionare senza margini di errore.
Lavorare in montagna, contro il tempo
A rendere il progetto ancora più impegnativo sono state le condizioni ambientali. Lavorare in alta quota significa concentrare le attività in pochi mesi all’anno: l’inverno è dominato dalla neve, l’estate dal turismo. Il trasporto di materiali e attrezzature ha richiesto mezzi speciali e, in alcuni casi, l’impiego di elicotteri.
Una sfida logistica e ingegneristica affrontata con un’organizzazione serrata e tempi di esecuzione straordinariamente rapidi.
L’eredità dei Giochi
Tra Livigno, Arabba e Cortina, il risultato è una rete elettrica più potente, sicura, resiliente e sostenibile. Un’infrastruttura pensata per i Giochi, ma progettata per durare ben oltre il 2026.
Milano Cortina diventa così non solo un evento sportivo globale, ma un laboratorio di infrastrutture intelligenti e di sviluppo territoriale. E per il Gruppo Enel, chiamato a garantire energia con continuità e sicurezza in uno degli scenari più complessi d’Europa, uno sforzo davvero da campioni, con velocità da record.
