Un sindaco donna a Baghdad
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Un sindaco donna a Baghdad

Nominata dal premier al Abadi, Dhikra Alloush è il primo leader femminile ad assumere l’incarico di primo cittadino in Iraq

Marta Pranzetti per Lookout news

Domenica 22 febbraio è ufficialmente iniziato l’incarico da sindaco di Baghdad di Dhikra Alloush, la prima donna a essere nominata alla guida dell’amministrazione di una città irachena. Si tratta di un incarico importante, equiparato in Iraq alla carica di uno ministro che risponde direttamente al premier Haidar al Abadi.

 Ingegnere civile, già direttore dell’ufficio per la progettazione edilizia presso il ministero dell’Istruzione Superiore, Dhikra Alloush rimpiazza Naeem Aboub, licenziato per incompetenza e per alcune sue dichiarazioni considerate troppo sopra le righe. Lo slogan che accompagna i primi giorni del suo mandato è “Baghdad capitale pulita”, scelto per evidenziare gli sforzi di una popolazione che tiene alla propria città, nonostante sia stata devastata da anni di attentati di matrice settaria prima e, successivamente, dalla penetrazione in Iraq dello Stato Islamico, giunto fino a Ramadi che dista meno di 150 chilometri dalla capitale.

 Quella che le si prospetta di fronte è una sfida decisamente ardua. Oltre alle pressanti minacce legate alla sicurezza e all’avanzata dell’esercito jihadista in Iraq, Baghdad soffre da decenni di diversi altri deficit: dalle carenze strutturali eredità dell’intervento statunitense del 2003 alle difficoltà economiche, dalle tensioni settarie alla corruzione dilagante che coinvolge i vertici del potere.

 Considerata una tecnocrate senza affiliazioni politiche, Alloush potrebbe rivelarsi più autorevole nella sua posizione proprio perché al di sopra delle parti, rappresentando così una speranza di progresso e di relativa stabilizzazione per Baghdad, tenendo conto ovviamente degli sviluppi della guerra in corso.

 Ma soprattutto Dhikra Alloush rappresenta uno spiraglio di cambiamento sul piano della parità di genere in Iraq, dove, secondo un rapporto delle Nazioni Unite, almeno un quarto della popolazione femminile è analfabeta e solo il 14% della forza lavoro nazionale è costituito da donne. Sebbene la Costituzione irachena riservi alle quote rosa il 25% dei seggi parlamentari, l’ultimo governo formato da Haidar al Abadi nel settembre del 2014 ha affidato solo due ministeri (sui 29 esistenti) alle donne, Adila Hammoud (Sanità) e Bayan Nuri Tawfiq (Affari Femminili).

 Tuttavia occorre sottolineare che Dhikra Alloush è stata nominata direttamente dal primo ministro e non a seguito di un’elezione popolare. Sebbene la scelta rappresenti ugualmente un interessante cambio di prospettiva da parte del governo centrale iracheno, potrebbe non corrispondere al volere della maggioranza dei cittadini di Baghdad. “I miei amici – spiega a Lookout NewsHadeel Azeez l’artista irachena, residente in Italia dal 2003 – mi descrivono una realtà che è molto diversa da quella che ho lasciato. La società è diversa, nei modi di fare e di pensare: da un lato c’è una profonda depressione, tanto immobilismo e dall’altro tanta voglia di cambiare. Ma anche questo cambiamento è spaccato a metà tra chi lo vuole in un verso e chi in un altro” (tra sunniti e sciiti da una parte e tra liberali e conservatori dall’altra, ndr). A Dhikra Alloush il compito di convincere il popolo di Baghdad che la sua nomina è stata una scelta giusta.

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Redazione Panorama