Omicidio Alexander Litvinenko
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“Sì, Putin è corrotto”: l’amministrazione Obama conferma; Russia furiosa

La Casa Bianca ha ribadito ieri le accuse di arricchimento sospetto al capo del Cremlino. Parole “inaccettabili, scandalose e offensive”, dicono a Mosca

confermiamo, Putin è corrotto. Firmato: l’amministrazione Obama.

E il Cremlino contrattacca: le accuse di corruzione rivolte a Putin da Washington sono “inaccettabili, scandalose e offensive”, ha tuonato il portavoce del presidente russo, Dmitri Peskov, aggiungendo indignato di aspettare “ulteriori chiarimenti dalle autorità statunitensi”.

Le parole del portavoce della Casa Bianca Josh Earnest hanno riportato il gelo tra Russia e Usa, e hanno fatto tornare a galla l’ipotesi di un presunto tesoro segreto dello ‘zar’, che la Cia avrebbe valutato nel 2007 in circa 40 miliardi di dollari: una fortuna immensa che farebbe in teoria di Putin il capo di Stato più ricco al mondo, e che non potrebbe essere giustificata dal suo stipendio statale di 110.000 dollari l’anno. 

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Il primo alto funzionario a stelle e strisce a puntare direttamente il dito contro Putin è stato il sottosegretario al Tesoro Adam Szubin, che in un’intervista alla Bbc ha accusato il presidente russo di essere corrotto, sostenendo che a Washington ne sono al corrente “da molti anni”

La conferma della Casa Bianca
Parole pesanti, che hanno scatenato l’ira del Cremlino. Ma forse ancor più pesante è stata la conferma del portavoce di Obama: “Riflette al meglio la visione dell’amministrazione”, ha detto riferendosi alla dichiarazione di Szubin. 

“Tirate fuori le prove”
Il Cremlino ovviamente non ci sta. Sfida Washington a tirare fuori le prove che non ha mai fornito, e denuncia che “è evidente l’uso del tema russo e del tema Putin nel gioco elettorale degli Stati Uniti”, dove si avvicinano le presidenziali e, sostiene Peskov, “tutti fanno a gara a criticare la Russia e Putin e a chi lo fa nel modo piu’ eclatante”. 

Presidenziali russe 2018
Ma secondo il portavoce dello ‘zar’, accusando Putin di essere corrotto gli Usa dimostrano anche di aver iniziato a prepararsi per altre presidenziali, quelle russe del 2018, e di voler “esercitare pressioni per influenzare l’andamento della futura campagna elettorale” con una “campagna diffamatoria”. 

Il nuovo scontro tra Mosca e Washington arriva proprio mentre, tra mille difficoltà e incomprensioni, si cerca di trovare una soluzione ai conflitti in Siria e Ucraina. E i nuovi venti di guerra fredda rischiano di essere un impedimento alla ricerca di un compromesso. 

“Americani deboli e impotenti”
Peskov non fa mistero di pensare che dietro le accuse americane ci siano delle motivazioni politiche: “E’ ovvio che i nostri cosiddetti partner non sono soddisfatti delle politiche coerenti della Russia su Siria e Ucraina”, dice, parlando di “affronti personali” che a suo avviso sono “una manifestazione di debolezza e impotenza”. 

Del misterioso tesoro di Putin comunque si vocifera da anni, e il leader russo non è neanche nuovo ad accuse di corruzione, spesso rilanciate dall’oppositore Alexiei Navalni ma mai provate in maniera inconfutabile. 

Gli amici di Putin diventano ricchi
Di certo c’e’ però che da quando Putin è salito al potere, 16 anni fa, i suoi amici hanno accumulato patrimoni immensi mentre chi ha provato a mettergli i bastoni tra le ruote è caduto in disgrazia o è addirittura finito dietro le sbarre, come l’ex patron di Yukos, Mikhail Khodorkovski. 

Gli avversari emarginati
Abbiamo visto Putin far arricchire i suoi amici, i suoi alleati più stretti, ed emarginare coloro che egli non vede come amici usando gli asset statali”, ha spiegato Szubin alla Bbc. “Muovere accuse simili per un ente come il ministero delle Finanze Usa senza sostenerle con delle prove concrete getta un’ombra sull’ente stesso”, ha replicato stizzito il Cremlino.

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Redazione