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(Ansa)
Salute

ll Covid in Italia ha ucciso 46.000 persone da marzo a giugno. Lo dice l'Europa

Eurostat ha calcolato l'incremento dei decessi nel primo quadrimestre della pandemia rispetto agli anni passati. Bergamo una delle due provincie più mortali del continente

Dall'inizio della pandemia una delle cose che ha diviso esperti e cittadini è riuscire a quantificare l'esatto numero di morti causati dal Covid-19. Difficile stabilire infatti le cause reali del decesso soprattutto di anziani con diverse (e a volte pesanti) patologie pregresse. Eurostat però ha provato ad utilizzare un semplice criterio matematico confrontando i decessi nei vari paesi avuti da marzo a giugno del 2020 rispetto alla media degli anni precedenti. Ebbene, in Europa sono morte 170.000 persone in più rispetto agli stessi periodi del quadriennio precedente.

I numeri Eurostat

I dati sui decessi nei 26 Paesi membri dell'Unione li ha raccolti Eurostat che ha verificato l'anomalo incremento di morti nel vecchio continente esattamente in coincidenza con il periodo più grave di diffusione del virus Covid 19.

Va precisato che il totale di morti in Europa non riguarda solo coloro che sono deceduti in seguito all'infezione da Covid, ma la somma dei decessi registrati nell'UE per le cause più disparate.

Sovrapponendo, però, la mappa della diffusione del Coronavirus in Europa e incrociando i dati dei decessi ci si accorge che i Paesi più colpiti dal Covid sono quelli che hanno visto la percentuale di morti in quei quattro mesi crescere in maniera esponenziale.

I numeri

In Italia il numero di decessi avvenuti nel quadrimestre marzo-giugno 2020 è risultato essere superiore di 46.000 unità. Un numero davvero elevato se si pensa che ad oggi le statistiche ufficiali della Protezione civile aggiornati giorno dopo giorno dicono che i decessi (al 20 ottobre, cioè con3 mesi e mezzo in più) sono stati molti di meno: 37.605.

Più morti in Europa rispetto al nostro paese li ha contati solo la Spagna dove si è arrivati a quota 48.000 morti in più rispetto al quadriennio precedente. Sotto l'Italia si trova la Francia (30.000 morti) che precede Germania e Olanda dove il numero di morti in più si aggira intorno ai 10.000.

ll picco assoluto di contagi risale alla quattordicesima settimana del 2020, quella a cavallo tra marzo e aprile. In soli sette giorni infatti sono stati registrati 36.000 morti in più rispetto allo scorso anno in Europa. Lentamente col passare delle settimane e in concomitanza con il lockdown e il contenimento della pandemia, i dati sono tornati nella media annuale e, addirittura, a fine maggio l'Italia scendeva sotto i livelli del quadriennio precedente.

Il triste primato di Bergamo

Entrando ancora più nello specifico in tutto il territorio dell'Unione la provincia che ha registrato la percentuale più alta di incremento di decessi su base annua è stata quella di Bergamo.

Basti pensare che tra il 16 e il 22 marzo nella bergamasca sono morte l'895% di persone in più rispetto al quadriennio precedente.

Nessuno in Europa ha registrato percentuali tanto alte; solo a Segovia, in Spagna la percentuale di morti nell'ultima settimana di marzo è cresciuta del 635%. La media Ue ha segnato comunque un incremento del 200%.

Il 96% delle persone morte in più rispetto agli anni precedenti aveva più di 70 anni: 161 mila su 168mila, il 76% della percentuale totale.

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Barbara Massaro