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Caos in Russia, Prigozhin si ribella e avanza verso Mosca. Poi l'accordo e la ritirata | la diretta

Il capo dei mercenari della Wagner contro il presidente; dopo l'annuncio della conquista di Rostov e Voronezh e combattimenti lungo la strada verso Mosca arriva in serata l'annuncio di un accordo con il Cremlino e la ritirata. Gli aggiornamenti in diretta

Il capo dei mercenari della compagnia privata Wagner Group Yevgeny Prigozhin dopo mesi di attacchi verbali ha dichiarato questa mattina guerra ai vertici militari di Mosca, lanciando un appello a fermare «i capi delle forze armate russi». Prigozhin, che ha anche accusato l’esercito russo di aver bombardato gli accampamenti dei suoi combattenti «su ordine del ministro della Difesa Sergei Shoigu facendo un numero enorme di morti», ha iniziato la sua avanzata verso Mosca nella scorsa notte. In un video, pubblicato sui social, nelle prime ore dall'inizio di quella che i russi hanno chiamato "guerra civile", Yevgeny Prigozhin ha dichiarato: «Siamo in 25.000» e ha invitato i militari russi a non combattere contro il Wagner Group ma piuttosto di unirsi a loro: «Non è un colpo di stato militare, ma una marcia della giustizia». Una giornata storica per la Russia, nonostante il presidente Vladimir Putin abbia rassicurato che «non si sarebbe ripetuto un nuovo 1917». Intanto, però, in serata hanno iniziato a rincorrersi le voci secondo cui il numero 1 del Cremlino avesse lasciato la capitale in direzione di San Pietroburgo. Sebbene le truppe di Prigozhin fossero attese per le 21 a Mosca, al momento l'avanzata sembrerebbe essere stata fermata. «Siamo arrivati a 200 km dalla capitale ma ho dato l'ordine di ritirarci per evitare un bagno di sangue» avrebbe annunciato il capo dell'armata Wagner. A influire sulla decisione l'intervento del presidente bielorusso Lukashenko. Resta elevato lo stato di allerta a Mosca e in tutto il Paese.

Ore 21.30

L'accordo prevede di fatto l'immunità per i mercenari e soprattutto per Prigozhin, cui saranno aperte le porte della Bielorussia

Ore 19.55

Secondo quanto riferiscono le agenzie russe Tass e Interfax, il presidente bielorusso Alexandr Lukashenko ha annunciato che Yevgeny Prigozhin avrebbe accettato la sua proprosta di fermare l'avanzata dei mercenari di Wagner e allentare la tensione in Russia.

Ore 19.20

Yevgeny Prigozhin annuncia un accordo con il Cremlino: «Siamo arrivati a 200 km dalla capitale ma ho dato l'ordine di ritirarci per evitare un bagno di sangue». Non si conoscono al momento i dettagli dell'accordo con il Cremlino.

Questo il comunicato del leader della Wagner: «Volevano smantellare PMC Wagner. Siamo partiti il 23 giugno per la Marcia della Giustizia. In un giorno abbiamo camminato fino a quasi 200 km da Mosca. In quel periodo, non abbiamo versato una sola goccia di sangue dai nostri soldati. Ora è giunto il momento in cui può esserci un bagno di sangue. Ecco perché, comprendendo la responsabilità di aver sparso sangue russo da una parte, stiamo riportando indietro i nostri convogli e tornando ai campi secondo i piani».

Ore 18.20

Il sindaco di Mosca, Sergey Sobyanin, ha invitato la popolazione della capitale di «non uscire di casa». La convinzione di molti è che le milizie della Wagner possano arrivare in città nella notte

Ore 17.50

La colonna di mezzi della Wagner avrebbe raggiunto Yeremov, prima località nella regione della capitale, a 4 ore di auto da Mosca

Ore 17.05

Secondo la Bbc a Mosca diversi edifici pubblici ed un paio di centri commerciali sarebbero stati evacuati visto l'avvicinarsi della colonna di uomini e mezzi della Wagner alla capitale russa. La città intanto è sorvegliata dall'alto da numerosi elicotteri militari. Colonne di mezzi pesanti sono segnalate un po' ovunque. Voci non confermate raccontano di stazioni prese d'assalto per lasciare la capitale.



Ore 16.20

L'agenzia russa Tass rivela che il governo abbia offerto ai soldati della Wagner una amnistia in caso di resa

Ore 16.05

Xi Jinping commenta quanto sta avvenendo a Mosca: «Putin riprenda il controllo del Paese» ha detto il leader cinese

Ore 15.45

Putin sarebbe fuggito da Mosca e si troverebbe a San Pietroburgo. La notizia arriva dall'analisi della rota dell'aereo presidenziale russo, comparsa su alcuni appositi siti internazionali dell'aviazione. L'apparecchio è decollato da Mosca ed è poi atterrato a San Pietroburgo. Non si sa, ovviamente, chi ci fosse a bordo del volo. Il Cremlino ha comunque smentito la fuga: «Putin è a Mosca ed al lavoro»

Ore 14.25

Le truppe del leader ceceno, Kadyrov, fedeli a Putin si stanno avvicinando a Rostov, città controllata dai miliziani della Wagner

Ore 14.15

Testimonianze e foto raccontano l'avanzata verso Mosca di una colonna di circa 150 mezzi del gruppo Wagner verso Mosca. La colonna sarebbe stata individuata nei pressi di Yelets, 350 km a sud della capitale.

Ore 13.05

Wagner Group racconta di diversi uomini dell'esercito russo che non solo si sono arresi ma si sono schierati al fianco dei mercenari

Ore 12.40

Misteriosa esplosione nella stazione della metropolitana di Nagatinskaya a Mosca



Ore 12.10

"La guerra civile è ufficialmente iniziata". Lo scrive su Telegram uno dei canali legati al Gruppo Wagner, diffondendo le immagini di un elicottero russo che sarebbe stato abbattuto a Voronezh dai mercenari di Prigozhin dopo che quest'ultimo li aveva attaccati.

"Uno dei convogli del Gruppo Wagner è stato attaccato nella regione di Voronezh. Anche l'aviazione sta lavorando.

Ore 12.00

A Mosca compaiono i primi mezzi pesanti militari alla periferia della città



Ore 11.55

Scontri tra le milizie della Wagner e l'esercito russo sono in corso in diverse città a sud della capitale. In alcune località i militari si sono arresi senza opporre resistenza.

Ore 11.30

I militari della Wagner hanno preso il controllo anche della cittadina di Buturlinovka.

Ore 11.20

Fonti ucraine raccontano che il Presidente della Bielorussia, Lukashenko, uno dei principali alleati di Putin sia fuggito nella notte dal Paese, diretto in Turchia

Ore 11

Putin: «Siamo stati colpiti alle spalle da dei traditori»

Ore 10.50

I militari della Wagner conquistano la base dell'aeronautica russa di Voronezh. Con uno dei missili antiaerei hanno abbattuto un apparecchio della difesa di Mosca che trasportava dei soldati.

Mosca ha subito reagito: Il ministero della Difesa russo ha respinto ogni accusa di attacchi ai mercenari e il presidente Vladimir Putin : «E’ stato informato sulla situazione intorno a Prigozhin e si stanno prendendo le misure necessarie». Poco dopo il comitato nazionale antiterrorismo ha aperto un procedimento penale contro il capo di Wagner « per invito alla ribellione armata» intimando a Yevgeny Prigozhin di « interrompere le azioni illegali».

Lo stesso Prigozhin oggi ha dichiarato di aver preso il controllo di tutti i siti militari della città russa Rostov sul Don. Poco fa Vladimir Putin ha parlato alla nazione e ha definito la rivolta armata lanciata dal Wagner Group: « Un colpo di pugnale alle spalle alle nostre truppe e alla Russia» ed ha assicurato che per le « gravi azioni di tradimento i responsabili la pagheranno». Poi Putin ha affermato: « Difenderemo il nostro popolo e il nostro Stato da qualsiasi tradimentoAdesso si decide il destino del nostro popolo».

Articolo in aggiornamento.

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Stefano Piazza