Renzi show annuncia misure choc
Ansa/Maurizio Brambatti
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Renzi show annuncia misure choc

Battute, slide, cabaret, il tutto tra una riforma promessa e l'altra

“I gufi”, “basta con le signore con barba” e poi quel “Del Rio che tiene sotto chiave il progetto sulla spending review”. Matteo Renzi show a Palazzo Chigi.

Il premier-ragazzino rompe il tabù della solennità paludata e accompagnata da sonnolenta noia  delle conferenze stampa dei suoi due ultimi predecessori: Mario Monti e Enrico Letta.

Il videoproiettore e le slide. Nella sala stampa di Palazzo Chigi compare per la prima volta un videproiettore. Renzi con un telecomando in mano disegna sulla parete le slide nelle quali sono succintamente descritte le “misure choc per l’economia”. A cominciare dalla restituzione in busta paga dal primo di maggio di mille euro all’anno per chi guadagna meno di 1500 euro al mese.

“I gufi”. Sono quelli che nonostante l’ approvazione della riforma elettorale in prima lettura con “soli 12 giorni di ritardo dal termine prefissato” fanno critiche, “gufi” sono anche quelli che non credono alle misure sull’economia.

Tommasianamente”, è il neologismo usato dal premier per invitare i cronisti, che come S. Tommaso se non toccano non credono, a dargli fiducia “perché l’atto è fatto”.

“Le signore con la barba”. Il premier per dimostrare che lui alla presenza femminile crede anche nell’informazione invita a parlare una non ben identificata “celebre signora”. Invece la domanda gliela fa un cronista con la barba. Renzi risponde alla domanda con un sì secco e infastidito. E chiede: “Ma è possibile trovare signore senza barba”.

“Vero Graziano (Del Rio ndr)?”. In alcuni passaggi delicati in cui gli chiedono quali sono le coperture di spesa per le misure fiscali Renzi più volte si rivolge al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, il suo braccio destro, un po’ come Gianni Letta con Silvio Berlusconi. E’ un siparietto che evoca lontanamente quello tra Renzo Arbore che al notaio Frassica diceva: “Conferma?”.

Ma Renzi non sembra proprio scherzare. Ci ha messo la faccia sul serio. Per ora sorride. E nella sala stampa di Palazzo Chigi non ci si addormenta più come con Enrico Letta e Mario Monti. Per trovare vivacità e sprint bisogna risalire ai governi di Silvio Berlusconi, il primo premier a introdurre la comunicazione attraverso la lavagnetta e il gesso. Precursori del videoproiettore con le slide.    

  

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Paola Sacchi

Sono giornalista politico parlamentare di Panorama. Ho lavorato fino al 2000 al quotidiano «L'Unità», con la mansione di inviato speciale di politica parlamentare. Ho intervistato per le due testate i principali leader politici del centrodestra e del centrosinistra. Sono autrice dell'unica intervista finora concessa da Silvio Berlusconi a «l'Unità» e per «Panorama» di una delle prime esclusive a Umberto Bossi dopo la malattia. Tra gli statisti esteri: interviste all'ex presidente della Repubblica del Portogallo: Mario Soares e all'afghano Hamid Karzai. Panorama.it ha pubblicato un mio lungo colloquio dal titolo «Hammamet, l'ultima intervista a Craxi», sul tema della mancata unità tra Psi e Pci.

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