Dio salvi la Regina dalla Terza Guerra Mondiale
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Dio salvi la Regina dalla Terza Guerra Mondiale

Il discorso (mai letto) che preparava l’Inghilterra a un attacco nucleare e dietro cui si cela “Able Archer 83”, la più grave e meno conosciuta crisi della Guerra Fredda

(Lookout News )

Dio salvi la Regina e l’Inghilterra dalla Terza Guerra Mondiale! Oggi Londra aggiunge un nuovo capitolo alla storia del Novecento, almeno quella vissuta dal punto di vista dei palazzi di potere: Whitehall, il governo britannico, ha infatti deciso di desecretare alcuni documenti ufficiali, datati 1983, seguendo alla lettera la regola aurea sulla validità trentennale del riserbo assoluto circa le informazioni classificate come “confidenziali”.

Uno di questi documenti top secret riportati alla luce dal National Archive è di particolare interesse: si tratta di un discorso accorato di Sua Maestà Elisabetta II, che intendeva preparare i sudditi della Corona alla possibilità che si verificasse WWIII, la Terza Guerra Mondiale. Una lettera che sarebbe stata letta alla radio, nel caso in cui la minaccia nucleare si fosse palesata sul palcoscenico internazionale.

Siamo ai tempi di Reagan e dell’interregno di Andropov, del braccio di ferro tra Stati Uniti e Unione Sovietica e della loro rovente discussione attorno ai nuovi missili balistici intercontinentali. In Inghilterra si è da poco conclusa la guerra delle Falkland e a Londra, al numero 10 di Downing Street la lady di ferro, Margareth Thatcher, è saldamente in sella.  

Il discorso alla nazione - che non venne mai letto - s’inquadra soprattutto con le prove generali della NATO per un’operazione segreta di attacco nucleare. Dietro le quinte della preparazione di questo comunicato alla nazione, c’è molto probabilmente “Able Archer 83”: nome in codice di un’imponente esercitazione NATO condotta nel novembre del 1983, che serviva a preparare l’Alleanza Atlantica a un’eventuale escalation globale verso la guerra atomica.

All’epoca, infatti, si riteneva che i sovietici avrebbero potuto lanciare davvero i missili Pershing II (nucleari) dalle postazioni della Germania Est. Proprio in seguito all’esercitazione “Able Archer 83”, furono messe in pre-allarme tutte le unità aeree con capacità nucleare al di qua della Cortina di Ferro, soprattutto in Germania e Polonia.

I sovietici, infatti, per un momento credettero sul serio che dietro alla simulazione si celasse un’operazione diretta a colpire l’URSS con un colpo da “abile arciere”. Per quanto poco conosciuto, questo evento è ricordato come il momento di più alta tensione della Guerra Fredda tra i due blocchi, secondo soltanto alla crisi dei missili di Cuba.

Il contenuto della lettera

In mezzo ad altri bizzarri documenti anch’essi desecretati (che vanno dai raggi laser spediti alle Falkland per accecare i piloti argentini alla ricerca di un panda femmina fertile per lo zoo di Londra durante la visita della Thatcher in Cina), emerge uno scritto in cui la sollecitudine di Elisabetta II rivela la paura per una potenziale degenerazione della Guerra Fredda.

Va sottolineato, però, che il testo del discorso della Regina era solo una simulazione e fu scritto preventivamente, come se dovesse essere trasmesso a mezzogiorno di venerdì 4 marzo 1983. L’intento era esplicitamente quello di preparare il Paese al calvario dell’armageddon.

Si può leggere: “Gli orrori della guerra non potevano sembrare più remoti dalla mente dei miei cari mentre condividevamo le gioie del Natale con la grande famiglia del Commonwealth. Ora, questa follia della guerra ancora una volta si va diffondendo nel mondo e il nostro coraggioso Paese deve nuovamente prepararsi per sopravvivere a enormi minacce… Non ho mai dimenticato il dolore e l'orgoglio che provavo quando io e mia sorella, rannicchiate intorno alla radio nella stanza dei giochi, ascoltavamo le parole ispiratrici di mio padre (Giorgio VI, ndr) in quel fatidico giorno nel 1939 (quando ebbe inizio la seconda guerra mondiale, ndr).

Neanche per un momento avrei immaginato che questo dovere, solenne e terribile, un giorno sarebbe ricaduto anche su di me. Ma, qualsiasi evento terribile attenda noi tutti, le qualità che hanno contribuito a mantenere intatta la nostra libertà già due volte nel corso di questo triste secolo, saranno ancora una volta la nostra forza… Io e mio marito condividiamo con le famiglie di tutta la nazione la paura che proviamo per i nostri figli e le nostre figlie, per i mariti e i fratelli che ci hanno lasciato per andare a servire il loro paese.

Anche il mio amato figlio Andrew in questo momento è in azione con la sua unità e preghiamo continuamente per la sua sicurezza e per la sicurezza di tutti gli uomini e le donne che servono le forze armate in patria e all'estero. È in questo stretto legame di vita familiare, che deve risiedere la nostra più grande difesa contro l'ignoto. Se le famiglie rimarranno unite e risolute, dando rifugio anche a coloro che sono soli e senza protezione, la volontà del nostro paese di sopravvivere non potrà essere spezzata…. Per quanto ci potremo sforzare di combattere uniti il nuovo male, preghiamo per il nostro paese e per gli uomini di buona volontà, ovunque essi si trovino. Dio vi benedica tutti”.

Il discorso si conclude con una nota che definisce il messaggio della Regina alla nazione “semplice”. Se quell’appunto sulla semplicità si riferiva probabilmente al tono e al linguaggio da usare in un momento così tragico per il mondo intero, in realtà nulla di semplice si poteva accompagnare a un simile scenario. Se si fosse verificata quell’ipotesi infausta della Terza Guerra Mondiale, probabilmente non avremmo saputo mai niente di quella lettera, perché niente di tutto questo sarebbe mai esistito. Ma, come noto, prevalse il buonsenso dei russi, i quali attesero che “Able Archer 83” scoccasse i suoi dardi simulati, senza reagire.

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Luciano Tirinnanzi