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Qualità della vita: Canada al top, Italia 22esima

Valutati aspetti come l'uguaglianza di reddito, il mercato del lavoro, istruzione e sanità. Il nostro paesi si riscatta per il patrimonio culturale: lì arriviamo primi

Non so voi ma io adoro le classifiche. Dalle hit parade musicali alle liste dei libri più venduti, ma quelle che preferisco in assoluto sono le classifiche che mettono in ordine città e paesi in base a vari parametri, dall'inquinamento alla ricchezza, dall'efficienza dei servizi alla quantità di verde pubblico per abitante. Negli ultimi anni il numero di enti e istituzioni che si cimentano nell'impresa di mettere i paesi in colonna si è moltiplicato.

Di recente è stata la volta delle città più inquinate del mondo, censite dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha visto sei città indiane collocarsi tra le prime 10. Contestualmente l'Oms ha anche reso noti i nomi delle 10 città meno inquinate del mondo (tutte poco note, di cui due in Svezia, due in Francia, due in Spagna).

Misurare la qualità della vita

Mettere in ordine le città per un particolare parametro non è semplice, ma è di sicuro più facile che classificare interi paesi, soprattutto se i parametri da valutare sono molteplici. E' il caso della classifica, a cura di U.S.News, in collaborazione con la Wharton University of Pennsylvania. La graduatoria in questo caso riguarda la qualità della vita. "Attraverso tutte la fasi della vita, questi paesi trattano bene i loro cittadini". Questa la frase che introduce l'elenco degli 80 paesi analizzati.

Oltre all'accesso a cibo e alloggio, istruzione e servizi sanitari, la qualità della vita si compone di elementi intangibili come la sicurezza lavorativa, la stabilità politica, la libertà individuale e la qualità dell'ambiente. E la ricchezza materiale non è il fattore più importante per valutare la qualità della vita degli abitanti di un paese. La classifica riflette questo tipo di approccio.

Esiste una classifica principale dei "Migliori paesi", che vede in testa la Svizzera. A fianco di questa ci sono però varie sotto-graduatorie. Quella della qualità della vita si basa su una media ponderata dei punteggi di nove parametri: convenienza dei prezzi, un buon mercato del lavoro, stabilità economica, politiche per le famiglie, uguaglianza dei redditi, stabilità politica, sicurezza, sistema di istruzione pubblica e sistema sanitario pubblico.

Qui si vive bene

In cima alla classifica troviamo il Canada, i cui punti forti sono la stabilità economica e politica (9,8 punti e 10 rispettivamente), il buon mercato del lavoro (anzi ottimo, merita un 10), la sicurezza e il sistema dell'istruzione ben sviluppato (10 e 9,9). Il Canada è anche family friendly e ha un ottimo sistema sanitario (8,9 e 9,9). Da migliorare la convenienza dei prezzi (solo 1), e l'uguaglianza dei redditi (6,2). Al secondo posto si colloca la Danimarca, che batte tutti sull'uguaglianza di reddito (10) e si comporta molto bene in tanti altri parametri, soprattutto istruzione e sanità (10 per entrambe) e poi stabilità politica, economica e sicurezza. Pessima invece la convenienza dei prezzi (merita 0,1), infatti il paese è famoso per essere molto caro.

Seguono Svezia e Norvegia, poi Australia e Svizzera, quindi Finlandia, Olanda, Nuova Zelanda, e chiude la top ten la Germania. Non mancano le sorprese. L'Irlanda per esempio soffia il 15° posto alla Francia, e al 17° si collocano gli Stati Uniti, superando di una incollatura Singapore. La Spagna batte l'Italia e non di poco: arriva 19° contro il 22° posto del nostro paese. In mezzo ci sono Portogallo e Cina. Il gigante asiatico, avanti a noi di una posizione, ci batte in stabilità economica, mercato del lavoro e abbordabilità dei prezzi. Noi siamo molto più family friendly e abbiamo un miglior livello di istruzione e sanità.

Subito dopo l'Italia troviamo Polonia, Corea del Sud ed Emirati Arabi. Il peggiore tra gli 80 paesi considerati è l'Iran che prende un punteggio totale di 0, e non raggiunge 1 in nessuno dei nove parametri presi in considerazione.

Ma in cultura siamo i primi

Come abbiamo detto esiste una classifica generale dei migliori paesi (l'Italia è 15°), dei quali questa sulla qualità della vita è una sorta di spin off. Ce ne sono altri, altre graduatorie specifiche che valutano particolari aspetti degli 80 paesi sotto esame, come l'apertura al business, la cittadinanza, l'imprenditorialità, il potere e perfino quanto ognuno sia adatto all'avventura. In diverse di queste classifiche l'Italia recupera terreno rispetto a quella sulla qualità della vita.

Andiamo forte in particolare in alcuni ambiti: l'influenza culturale, dove siamo primi (abbiamo prestigio, lanciamo mode, siamo trendy, abbiamo stile), e l'avventura, in cui arriviamo secondi (soprattutto grazie ai bei panorami, al clima, al divertimento e al fatto che siamo simpatici e perfino sexy). Siamo primi anche per quel che riguarda il patrimonio culturale: abbiamo molte attrazioni, molto accessibili, una storia ricchissima e, non meno importante, dell'ottimo cibo con cui condire il tutto.

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Marta Buonadonna