Primarie a Milano: Balzani e Majorino ai ferri corti. Sala gongola
Le velenose insinuazioni tra il vicesindaco e l'assessore di Pisapia e le divisioni nel gruppo dirigente di Sel aprono la strada al trionfo di Sala
Francesca Balzani
, il vicesindaco di Milano che ha ricevuto l'
endorsement
di
Giuliano Pisapia
in vista delle primarie del centrosinistra del 7 febbraio 2016, non l'ha presa per niente bene. Ma, anziché fare buon viso a cattivo gioco, o nascondere le divisione sotto la coltre del
volemose bene
arancione, ha lanciato un affondo per nulla amichevole contro l'assessore
Pierfrancesco Majorino
: "Non sono neanche stata invitata. Il che genera molte ombre, è anomalissimo, alimenta il sospetto che sembra esserci già un accordo tra i miei due rivali. Molti hanno più di un dubbio che sia così. Ci faccia caso: tutti quelli che sostengono Sala, adesso lodano e difendono a spada tratta la candidatura di Majorino".
Primarie a Milano: chi è Francesca Balzani, la preferita di Pisapia
Sindaco di Milano: Giuseppe Sala, un nome che divide la sinistra
Si riferisce,
Francesca Balzani
, al primo faccia a faccia ufficiale delle primarie del centrosinistra, organizzato venerdì scorso all'Anteo, a cui lei non è stata invitata. Uno sgarbo - secondo il vicesindaco - cui è seguito un tentativo di riappacificazione, evidentemente troppo tardivo, al
Filodrammatici
di Milano, dove i due candidati si sono confrontati sulla Milano che verrà, in un teatro gremitissimo cui è accorso anche il banchiere
Alessandro Profumo
, dove Majorino ha risposto picche alla proposta di un ticket che Balzani gli ha fatto nel corso del dibattito. "
Sono sorpreso dai richiami all’ordine che mi vengono fatti. Il mio non è puntiglio, ma andare avanti sulla battaglia delle idee. Io non sarei mai andato a Roma da Renzi per cercare la benedizione. Non è con la cooptazione dall’alto che si costruisce un centrosinistra orgoglioso
". Saranno le primarie a decidere.
Majorino, nonostante le avance interessate del suo avversario di sinistra, non gli ha passato il ramoscello d'ulivo, memore (forse) dei ripetuti inviti che il vicensindaco gli ha fatto fino a qualche settimana fa, affinché si ritirasse dalle primarie - ha detto - per non dividere la sinistra milanese (come se Majorino non avesse annunciato la sua candidatura sei mesi prima del vicensindaco).
LE INCERTEZZE DI SEL
L'ultimo duello tra i due sfidanti di Sala, l'ex city manager di Letizia Moratti ed ex Ad di Expo che fa venire il mal di pancia a molti elettori di sinistra, cade in un momento di grande confuzione politica dentro il gruppo dirigente di
Sinistra Ecologia e Libertà
, il partito da cui proviene il sindaco Pisapia, e che fino a ieri si è trastullato dietro il tradizionale dilemma nannimorettiamo: "mi si nota di più se non partecipo alle primarie, per marcare una differenza contro la discesa in campo del borghese Sala, o se vi partecipo con le mie idee?"
Ora che, pare, non vi siano più dubbi sulla partecipazione dei militanti e degli elettori di Sel all'
happening
elettorale del centrosinistra milanese, le cose non appaiono però più chiare. Anzi. Dentro Sel è in corso una notte dei lunghi coltelli tra majoriniani e balzaniani, con decine e centinaia di militanti indecisi se recarsi alle urne il 7 febbraio prossimo.
C'è chi, specie dentro Sel, accusa sottovoce Pisapia di aver creato questa confusione, prima - durante le prime fasi delle primarie - benedicendo la candidatura di Majorino , come espressione della continuità politica della giunta arancione, poi salutando Giuseppe Sala come il benvenuto, infine dirottando il suo endorsement ufficiale verso il suo vicesindaco.
COSA DICONO I SONDAGGI
La questione vera è però tutta nei numeri dei sondaggi: secondo un poll di metà dicembre di Ixé, l’istituto diretto da
Roberto Weber
, l’ex commissario unico di Expo 2015 staccherebbe in modo netto tutti gli avversari del Pd: raccoglierebbe - tra gli elettori di centrosinistra - un consenso tra il 60 e il 64 per cento, contro forbici tra il 21 e il 24 di
Francesca Balzani
e tra il 14 e il 17 che andrebbe a
Pierfrancesco Majorino
.
Con un candidato così forte - che è riuscito nelle ultime settimane ad accreditarsi anche come uomo di cultura sinceramente progressista che ha sempre votato il Pci, il Pds, i Ds e infine il Pd - non c'è storia. Né alle primarie, né -
secondo tutti i sondaggi
- alle elezioni vere. Con chi si accorderà tra le varie anime della giunta arancione lo vedremo dopo. Può permettersi di non mostrare le carte a nessuno.