Pollari condannato: tutto sul processo Abu Omar
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Pollari condannato: tutto sul processo Abu Omar

La parabola dai vertici dei servizi militare alla condanna a 10 anni di carcere di oggi

Adesso che è stato condannato, a suo avviso da innocente, Nicolò Pollari si paragona a Enzo Tortora.

Sconcertato” per la condanna a 10 anni inflittagli dalla Corte d'Appello del Tribunale di Milano per il sequestro dell'ex imam del capoluogo lombardo Abu Omar, l'ex direttore del Sismi, è sbottato: “Tutti in Italia sanno che sono innocente. Che razza di esercizio è condannare un innocente?”.

Per il rapimento dell'imam avvenuto a Milano il 17 febbraio del 2003, i giudici hanno condannato a 9 anni anche Marco Mancini, ex numero due del servizio segreto, e a 6 gli agenti Giuseppe Ciorra, Raffaele Di Troia e Luciano Di Gregori. Il sostituto procuratore generale Piero De Petris, aveva chiesto 12 anni di detenzione per Pollari, 10 per Mancini e 8 per gli altri tre.

Contro una sentenza di condanna emessa “nonostante il segreto di Stato apposto da tre diversi governi” e che avrebbe impedito a Pollari di difendersi nel merito, la difesa ha annunciato che farà ricorso in Cassazione.

L'ex capo degli 007 militari, tre lauree in Giurisprudenza, Economia e Commercio e in Scienze politiche, una specializzazione in Scienze della Sicurezza economico finanziaria e un'altra in Scienze internazionali e diplomatiche, aveva iniziato la sua carriera nel 1964 nella Guardia di Finanza.

Nominato Generale, dall'aprile 1993 all'agosto 1997 è stato Capo di Stato Maggiore e il 15 ottobre 2001, un mese dopo gli attentati dell'11 settembre negli Stati Uniti, l'allora presidente del consiglio Silvio Berlusconi lo aveva chiamato a dirigere il Sismi dotandolo di ampi poteri.

Pollari ha conservato la carica sino al 20 novembre 2006, quando è stato sostituito da Bruno Branciforte. L'anno dopo diventa Consigliere di Stato a Palazzo Chigi con il "conferimento di un importante incarico speciale alle dirette dipendenze del presidente del Consiglio".

Il 2007 è però anche l'anno in cui prende avvio a Milano il processo per il rapimento dell'imam egiziano Abu Omar organizzato dalla Cia nel 2003 con la presunta collaborazione del Sismi.

Pollari, Marco Mancini (allora capo del controspionaggio) e 26 agenti della Cia (tra cui Robert Seldon Lady, l'ex capocentro degli 007 americani a Milano, e Jeff Castelli, responsabile del servizio segreto americano in Italia, oltre a ad una decina di funzionari del Sismi) sono accusati di concorso in sequestro di persona.

Nel frattempo, la Corte costituzionale viene chiamata in causa dal Governo Prodi per conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato, perché si ritiene che l'attività dei pubblici ministeri e lo stesso rinvio a giudizio abbiano violato la legge sul Segreto di Stato.

Sempre nel 2007 Niccolò Pollari, insieme all'ex funzionario del Sismi Pio Pompa, finisce nel registro degli indagati della Procura di Roma per peculato e possesso abusivo di informazioni riservate. La vicenda è relativa alla presunta attività di dossieraggio illecito ed organizzazione di campagne di discredito a mezzo stampa contro presunti nemici del governo Berlusconi tra cui esponenti del centrosinistra, magistrati italiani e stranieri, giornalisti.

Al processo di primo grado per il sequestro di Abu Omar, iniziato nell'ottobre del 2008, il pubblico ministero Armando Spataro aveva chiesto 13 anni per l'ex direttore del Sismi. Il procedimento si conclude un anno dopo con il non luogo a procedere per Mancini e Pollari e la condanna a 8 anni per Robert Seldon Lady, a 3 anni per Pio Pompa e Luciano Seno e mediamente a 5 anni per 26 agenti della Cia.

Al processo d'appello il sostituto procuratore generale di Milano Piero De Petris chiede, per Pollari, la condanna a 12 anni di reclusione. Il 15 Dicembre 2010 La Corte d'Appello di Milano dichiara di nuovo il non luogo a procedere per Pollari e Mancini per via del Segreto di Stato, condannando invece gli agenti americani della Cia per pene dai sette ai nove anni e Pio Pompa e Luciano Seno pena di 2 anni e otto mesi.

Nel settembre scorso la Cassazione annullava con rinvio la sentenza di non luogo a procedere pronunciata dai giudici d'appello disponendo quindi un nuovo giudizio di secondo grado per gli ex vertici del Sismi al fine di rivalutare le prove non coperte dal Segreto di Stato. Nel contempo condannava invece definitivamente gli agenti americani Cia, Pio Pompa e Luciano Seno tutti per il reato di sequestro di persona.

Nei giorni scorsi anche il governo Monti, come quelli Berlusconi e Prodi, aveva confermato la posizione sul Segreto di Stato, e venerdì scorso la stessa presidenza del Consiglio aveva sollevato conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato davanti alla Consulta contro la sentenza della Cassazione.

I giudici della Corte d'Appello hanno però deciso di non aspettare la decisione della Consulta e, dopo aver acquisito alcuni atti coperti dal Segreto, di procedere con l'emissione della sentenza di condanna.

Una sentenza di condanna che per Nicolò Pollari e Mancini ha ancora una volta ribatato quelle dei due precedenti gradi di giudizio.

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