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(Ansa)
Politica

Morisi è innocente, altri no

Chiesta l'archiviazione per il collaboratore di Matteo Salvini, a cui però è stata rovinata la vita per ragioni politiche

Archiviazione per «tenuità del fatto». È finita come tutti sapevamo, anzi, come tutti temevamo. È finita con un nulla di fatto: non era uno spacciatore. Anzi, la droga circolata in una casa una serata, era stata portata da altri.

Ma Luca Morisi intanto ha perso il lavoro, la faccia, forse anche la dignità. Chissà come sta oggi. Chissà cosa ha pensato in tutte queste settimane, troppe, di un’inchiesta che adesso lo possiamo dire, non doveva nemmeno cominciare. Ma che lascia danni irreparabili.

Per primo sulla vita di questo ragazzo, per mesi conosciuto come l’inventore della «Bestia», la macchina social di Matteo Salvini e che grazie all’inchiesta ed a certi giornali sappiamo essere omosessuale (il bello è che all’epoca della fuga di notizie eravamo nel pieno del dibattito sul del Zan, che ovviamente vale ma non per tutti) e non solo; sappiamo anche quali siano le sue posizioni preferite durante i rapporti sessuali (ed un giorno chi ha pubblicato tutto questo ci dovrebbe dire la rilevanza di questi dettagli in una inchiesta su presunto spaccio di droga). Cose che oggi, mentre viene depositato il foglio dell’archiviazione dell’inchiesta, non verrà cancellato dai giornali, dai social, dalla mente di chi godeva per questa cosa che un collaboratore di Salvini fosse gay ed andasse con dei giovani romeni…

Ma non si ferma qui.

L’altro danno è alla credibilità della giustizia italiana. Come si fa a non pensare, oggi che tutto finisce in un nulla di fatto perché non c’era nulla, che tutto non sia stato fatto apposta per attaccare la Lega a pochi giorni dalle elezioni amministrative? Una bella palata di fango proprio a ridosso del voto. Perfetto.

La giustizia italiana vive il momento forse peggiore di tutta la sua storia. Stiamo parlando di uno dei tre poteri e pilastri del paese che scopriamo essere in mano a correnti ai Palamara, ai giochini e giochetti, a sentenze ed inchieste ad orologeria.

I dati sulle persone che ogni anno vengono processate, arrestate a volte persino carcerate da innocenti è una vergogna che dovremmo ricordare più spesso.

Una lista terribile a cui oggi dobbiamo aggiungere anche Luca Morisi. E a cui oggi, tra magistrati, politici, commentatori ed alcuni giornalisti, nessuno ha chiesto e chiederà scusa.

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Andrea Soglio