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(Ansa)
Politica

L'unica cosa certa della Manovra è che slitta ancora

Bollette, Fisco, pensioni, le divisioni ed i problemi restano, così la chiusura della partita rischia di arrivare durante le feste, come sempre

Continuano le discussioni intorno alla legge di Bilancio tanto che la sua approvazione continua ad essere spostata in avanti. Diventa infatti sempre più probabile l’ipotesi di un via libera alla Manovra dopo Natale. Nella riunione di ieri mattina tra governo e maggioranza sono dunque continuare le tensioni sia sulle proposte da segnalare che sul settore dell’automotive, sulle cartelle fiscali e sul tema rincaro bollette elettriche e gas. Dopo la riunione, e i tanti temi caldi ancora sul tavolo, è quindi emerso come il calendario stabilito per arrivare all’approvazione della Manovra subirà uno slittamento in avanti (le previsioni vedevano l’arrivo del testo il 19 al Senato e il 21 alla Camera). Il pacchetto di emendamenti è infatti atteso per metà settimana e le modifiche si concentrano su: scuola, superbonus 110%, bollette, il fisco, estensione dell'Ape sociale e interventi per la ricostruzione nelle aree colpite dal sisma.

L’aumento delle bollette: le richieste dei parti

Per cercare di contrastare l’aumento delle bollette l’anno prossimo il governo è riuscito a mettere sul piatto quasi 4 miliardi di euro. Una fetta è destinata a chi ha un Isee di massimo 8.000 euro l’anno, mentre poche briciole sono state date alle imprese. Il tema è molto sentito da tutte le parti politiche che chiedono a Draghi di fare di più. Il leader della Lega, Matteo Salvini, nel corso di una conferenza stampa alla Camera sul nucleare e l'energia ha posto l’attenzione sul binomio tasse – energia: “Il taglio delle tasse di 8 miliardi di euro che aiuterà tutti i lavoratori nel 2022 rischia di essere vanificato dal caro bollette. Occorre avere più coraggio, trovare i soldi per il caro bollette. Una delle fonti da cui prelevare sono gli sprechi dei furbetti del reddito di cittadinanza". Sulla stessa linea anche il M5S: “A più riprese, anche in Parlamento, abbiamo esortato il governo a mettere in campo risorse adeguate a frenare i rincari e il Consiglio dei ministri ha individuato le risorse per un nuovo stanziamento. Si tratta di risorse importanti, ma siamo consapevoli che bisognerà fare ancora di più, anche introducendo misure di lungo periodo perchè le tensioni sui mercati internazionali dell'energia persistono", si legge in una nota del M5S in commissione Attività produttive. Al coro si aggiunge anche l’unico partito di opposizione, Fratelli di Italia. Giorgia Meloni segnala infatti di non “ignorare l'allarme lanciato sui rincari delle bollette energetiche che rischiano di spegnere le piccole e medie imprese italiane”.

Sciopero confermato

Altro nodo che tocca da vicino la Manovra e che il governo Draghi dovrà sciogliere è quello dei sindacati. “Lo sciopero generale è sempre confermato, siamo disponibili al confronto fino all'ultimo minuto, per ritirare lo sciopero però servono cambiamenti sostanziali. Fino a domani siamo pronti a cambiare qualunque cosa, mercoledì è già tardi, saremo già a sistemare le piazze''. Lo dice a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri. ''Al momento vedo zero possibilità che ci chiamino, non ho registrato novità rispetto ai giorni scorsi”. Maurizio Landini, Segretario della Cgil, attacca invece a chi critica lo sciopero: "Salvini e altri dicono di non capire perché facciamo lo sciopero ma sono gli stessi che hanno presentato migliaia di emendamenti alla Manovra che hanno presentato loro, se lo fanno loro va bene”.

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Giorgia Pacione Di Bello