giuseppe Conte
(Getty Images)
Politica

Dopo 48 ore Conte, sempre più debole, torna in Rai

Dopo lo stop alle ospitate sulla tv pubblica contro la lottizzazione il leader (ma dove?) dei grillini fa marcia indietro

Fermi tutti: abbiamo scherzato. La minaccia di Giuseppe Conte di disertare i talk show e i tg è durata il tempo di aggiustarsi la pochette. La pistola puntata dell'avvocato? Era una pistola ad acqua. Il Conte contro tutti? Era un Conte dimezzato. Tiriamo dritto contro l'occupazione del servizio pubblico? Ed è subito retromarcia. Lotta dura e senza paura? "Non è irreversibile", dice Conte, calpestando ciò resta della sua leadership. Era un'esercitazione, una battuta, una grandissima boutade.

Cosa ha trasformato la tigre forense in un docile agnellino? Forse il fatto che fare la voce grossa contro la lottizzazione Rai, solo perché non c'era dentro anche lui, è suonato a molti un po' strambo. Forse il fatto che i personaggioni a Cinque Stelle mai rinuncerebbero alle apparizioni televisive (anche perché hanno quasi tutto il loro libro da promuovere). Forse il fatto che la base del partito ne ha già abbastanza dei suoi scivoloni. Forse il fatto che gli ultimi sondaggi lo descrivono, più che un salvatore del movimento, semmai come un commissario liquidatore: un capitano di una nave che imbarca acqua più veloce di prima.

Dunque l'Aventino dei grillini è finito prima di cominciare. Un po' come quando a scuola si saltava la lezione per andare a protestare non si sa bene in nome di cosa. "Non vogliamo prendere una decisione irreversibile ma serviva un chiarimento", balbetta l'ex premier. Anche sull'altro fronte, cioè sulla minaccia di scegliere un relatore proprio per la legge di bilancio, Conte batte in ritirata: "C'è un confronto in corso, figuriamoci se non troviamo una soluzione equilibrata".

Alla faccia di chi lo considerava una fine intelligenza politica, un abile giocatore di scacchi, un sottilissimo stratega del palazzo, addirittura un punto di riferimento dell'intero centrosinistra, Conte scade nel più imbarazzante dilettantismo. In buona sostanza, il capo ha suonato la carica con la baionetta puntata, salvo accorgersi dopo poche ore che non lo seguiva nessuno. Un generale senza esercito. Insomma, una scena tragicomica che Beppe Grillo non poteva non sottolineare: "Conte è un gentleman – ha detto il comico – non riesce a dare ultimatum. E' uno dei più grandi specialisti di penultimatum". Una bastonata volta a riprendersi anima e corpo del Movimento. "Quella di Grillo è solo una battuta", si è difeso Conte. In questa raffica di freddure irresistibili, in questo fantastico regno dell'umorismo, gli unici che non ridono sono gli elettori Cinque Stelle.

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Federico Novella