Le Autostrade (liguri) della vergogna
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Politica

Le Autostrade (liguri) della vergogna

Ci saranno ancora settimane di disagi, code, cantieri. Ed il Governo tace

Dov'è Conte? Dov'è il Governo? Mentre prendevamo il caffè all'area di servizio Stura, dopo Ovada sulla A26, nel pieno della coda che porta verso la Liguria, la gente si faceva questa domanda. Ecco, dov'è?

Perché facile andare al Ponte Morandi per le varie inaugurazioni, entrare nelle foto che resteranno nella storia e metterci il marchio con frasi del tipo "questa è l'Italia", "questo è un simbolo dell'Italia che vince". Invece non abbiamo sentito parole riguardo quanto sta succedendo sulla A7, sulla A10 e sulla A26, da settimane. Nessuno, sia chiaro, sostiene che i lavori di sistemazione e manutenzione non debbano essere fatti. Tutt'altro. Il problema è come sono stati organizzati e come vengono svolti.

Ad esempio: perché non si è sfruttato il periodo di lockdown per aprire i cantieri? Oppure, perché non effettuare i lavori dalle 22 alle 6 del mattino permettendo poi per il resto del giorno la libera circolazione? Anche perché la cosa curiosa di tutti questi cantieri è che di gente al lavoro se ne vede poca.

Oggi ci dicono che il 10 luglio si potrà viaggiare di giorno su entrambe le carreggiate e ce lo dicono come se fosse un successo (e, soprattutto come se fosse una data sicura). In realtà si tratta di prorogare questa situazione assurda, incivile ed inaccettabile per altri 10 giorni arrivando al totale di un mese. Un mese tra l'altro cruciale per una regione che vive di turismo e che, già in difficoltà causa Covid si vede per tutto giugno e metà luglio a dover combattere anche con code e cantieri.

Impossibile poi non chiedersi (il tempo fermi in auto aiuta a pensare) alla vicenda della concessione ad Autostrade per l'Italia. Qualcuno ha capito cosa vuole fare il Governo? Qualcuno nel Movimento 5 Stelle ci spiega che fine hanno fatto gli annunci di cacciata per i vertici di Atlantia?Il Ponte Morandi non è il simbolo dell'Italia che vince; è l'esatto contrario, la prova che in Italia le cose fatte in tempi normali e per bene sono rarissime e quando avvengono è grazie a regole e norme che non sono quelle normali. Sono concessioni straordinarie.

Il Paese vero è quello in coda per un mese verso la Liguria, che impiega un'ora e mezzo per fare 30 km, a luglio. E senza il Premier che abbia il coraggio di chiedere scusa

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Andrea Soglio