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Stefano Bonaccini (Ansa)
Politica

Alluvione, tutti i soldi che Bonaccini non spende

Il presidente dell’Emilia Romagna attacca Giorgia Meloni. Ma dimentica che dove la ricostruzione tocca a lui (con pieni poteri) i fondi sono fermi da anni. E a Nonantola pure il sindaco (di sinistra) protesta.

Il battibecco mediatico sui fondi per la ricostruzione in Emilia-Romagna sta diventando un siparietto poco edificante e a tratti persino offensivo, proprio perché si consuma sulla carne viva di persone che tanto hanno perso e tanto ancora si sentono ferite. Giorgia Meloni ribadisce che il governo ha stanziato 4,5 miliardi per la ricostruzione, il governatore Stefano Bonaccini insiste a ripetere che «famiglie e imprese non hanno visto niente». Dietro, ovviamente, c’è uno scontro politico: è noto che Bonaccini ambisse a fare il commissario per la ricostruzione, ma persino il segretario del suo partito (Elly Schlein) ha remato contro, temendo che il rivale interno prendesse troppo potere e ottenesse troppa visibilità. Al governatore, dunque, non resta che alzare sempre più la voce, anche quando la sua ammirevole esperienza politica dovrebbe consigliargli cautela. Il Pd ringhia per i presunti ritardi nella erogazione dei fondi statali, e dà a intendere che - se il commissario fosse stato un dem - oggi tutti sarebbero ripagati e soddisfatti.


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Francesco Borgonovo

(Reggio Emilia, 1983). È caporedattore della Verità. Ha ricoperto lo stesso ruolo a Libero. Ha pubblicato, tra gli altri, i saggi Tagliagole (Bompiani) e L'Impero dell'Islam (Bietti). Con Giacomo Amadori ha collaborato alla stesura del libro I segreti di Renzi (Sperling & Kupfer) di Maurizio Belpietro. Ha lavorato come autore televisivo per programmi in onda sulla Rai e su La7, tra cui La gabbia. Conduce su Telelombardia il talk show politico Iceberg.

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