Il pensionato e il ladro ucciso: 10 cose da sapere
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Il pensionato e il ladro ucciso: 10 cose da sapere

A distanza di 48 ore dalla sparatoria ci sono ancora troppi dubbi sulla vicenda di Vaprio D'Adda e sulla versione di Francesco Sicignano

La sparatoria

È la notte del 20 ottobre scorso quando un pensionato impaurito da un ladro impugna la sua pistola e spara. Il colpo raggiunge in pieno petto il ragazzo che muore sul colpo. Per quasi 24 ore non si riesce a ricostruire l’identità del giovane ucciso. Poi si scoprirà essere un albanese con precedenti penali anche per furto.

Attorno alle 1.30 della notte a chiamare i carabinieri è una vicina, che ha visto due o tre persone scavalcare la recinzione della villetta a fianco. Quando i militari arrivano sul posto si è appena consumata la tragedia. L’uomo che ha sparato è proprietario dell'appartamento, un pensionato di 65 anni, Francesco Sicignano che abita nella palazzina con la moglie, che dormiva con lui al terzo piano e il figlio e la nuora, che dormivano al primo.

Le dichiarazioni del pensionato

"Ho visto la sagoma di un uomo all'interno della cucina, ho gridato 'cosa stai facendo?' e a quel punto lui invece di allontanarsi mi è venuto incontro, minaccioso", ha spiegato nel corso dell'interrogatorio davanti ai pm, Francesco Sicignano.

"Si trovava a circa due metri e mezzo, ho avuto paura di essere aggredito e ho sparato - ha proseguito - poi lui si è trascinato fuori casa, ancora vivo, uscendo sulle scale esterne". "Se avessi saputo che era disarmato, non gli avrei sparato addosso - ha detto al pm - ma avrei sparato in aria".

Una scena che secondo il racconto di Sicignano si e' svolta nel buio, in pochi istanti, durante i quali il pensionato ha avuto l'impressione che il 22enne fosse armato. Invece, aveva in mano solo una torcia elettrica.

I primi dubbi sulla ricostruzione del pensionato

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Il ladro sembra sia stato colpito frontalmente, con un proiettile al cuore, mentre si trovava sulle scale esterne dell'abitazione e non invece in casa. Una ricostruzione diversa, quindi, dalla versione fornita da Sicignano. 

..dubbi anche sulla traiettoria del proiettile

Il proiettile che ha ucciso il ladro albanese avrebbe avuto una traiettoria dall'alto verso il basso, compatibile con un colpo sparato dalla cima delle scale verso gradini più in basso. 

Il ladro non era entrato in casa

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Non risulterebbero segni di effrazione, né tracce di sangue all'interno della villetta. Il ladro pare sia stato colpito frontalmente, con un proiettile al cuore, mentre si trovava sulle scale esterne dell'abitazione e non era ancora entrato in casa.

Le tracce di sangue

Gli inquirenti non hanno trovato tracce di sangue nella casa ma solo all'esterno, dove era riverso il cadavere.

Le domande del magistrato

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Il pm, dopo aver ricostruito la traiettoria del proiettile (dall'alto verso il basso), lo avrebbe contestato all'indagato chiedendogli: "Scusi, ma lei è salito su una sedia per sparare?".

Ci sono dubbi, inoltre, sull'ipotesi che il ladro, raggiunto da un proiettile al cuore, abbia avuto la forza di trascinarsi fuori di casa. Stando alla versione dell'indagato, il giovane avrebbe dovuto prima uscire da una finestra per poi passare su una grondaia e su un terrazzo e, infine, arrivare alle scale. Cosa che gli inquirenti ritengono poco probabile.

La vittima e i precedenti del pensionato

L'albanese aveva numerosi precedenti penali, anche per furto. Era arrivato in Italia nel 2012 ed era stato espulso nel 2013. La sua fidanzata, anche lei albanese, ieri pomeriggio aveva denunciato la sua scomparsa.

Ha un piccolo precedente penale anche Sicignano, che prima di andare in pensione lavorava nel settore immobiliare.

Nuovi dettagli dall'autopsia

La magistratura attende ora gli esiti degli esami balistici e quelli dell' autopsia del 22enne che è stata fissata per lunedì prossimo. Elementi e informazioni essenziali per ricostruire la dinamica della sparatoria.

L'accusa per il pensionato

Troppi dubbie e dichiarazioni che non trovano riscontro nei sopralluoghi effettuati nella villetta. E intanto la magistratura intende procedere per omicidio volontario a carico di Francesco Sicignano. 

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Nadia Francalacci