Peng Liyuan, la prima First Lady cinese
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Peng Liyuan, la prima First Lady cinese

Sarà la Michelle Obama della Repubblica popolare, e in Cina è già una stella

La Cina ha una nuova stella. Si chiama Peng Liyuan, è un Generale di Divisione dell'Esercito Popolare di Liberazione nonché la moglie del neo-Presidente Xi Jinping. Dopo aver scritto e riscritto che il nuovo leader della Repubblica popolare pare essersi posto come unico obiettivo quello di rivoluzionare il suo paese, sia a livello di politica interna, estera ed economica sia sul piano dell'immagine, è ora arrivato il momento di vederlo all'opera. Per capire da piccoli e grandi gesti come si evolverà il paese durante la sua presidenza.

A Xi Jinping sono bastati pochi giorni, e due viaggi ufficiali (in Russia e in Africa), per fare in modo che la Cina, e il mondo, si innamorassero della prima first lady orientale. Eh già, perché Pechino non ha mai avuto una "moglie" da ammirare e giudicare, e questo non perché i precedenti rappresentanti della Repubblica popolare non fossero sposati, quanto per la loro ritrosia a farsi fotografare in loro compagnia o a farsi accompagnare nelle visite istituzionali. Forse perché Mao Zedong non lo ha mai fatto (anche se, meglio sottolinearlo,  il Grande Timoniere non solo ne aveva accumulate cinque nella sua carriera di Rivoluzionario-Presidente -e l'ultima, la più giovane, aveva persino cercato di soffiargli il posto con la sua Banda dei Quattro, ma è anche stato all'estero solo due volte, e a Mosca, dove negli anni'50 era raccomandabile viaggiare con una scorta più che con una donna...).

Indipendentemente da ciò che è stato fatto prima di Xi Jinping, è indubbio che il nuovo Presidente desideri far parlare di se' a lungo. Durante il suo mandato e anche quando questo si concluderà. Per l'ambizione di voler diventare il terzo "Grande Presidente" cinese. Presentandosi come il leader carismatico, determinato ed efficace che il Paese ha continuato (invano) a cercare dal 1997 ad oggi, vale a dire da quando morì il "Piccolo Timoniere" Deng Xiaoping.

Per una coincidenza fortunata Peng Liyuan è diventata famosa in Cina molto prima che il marito fosse preso in considerazione per la carica di Presidente. Per la sua voce e per il suo indiscutibile talento da artista. Al punto da preoccupare tanti burocrati, convinti che la donna, sfruttando fascino, bellezza, notorietà, origini umili e il forte legame con l'Esercito, in cui si è arruolata quando aveva appena 18 anni, per garantire alla famiglia un'entrata sicura, avrebbe potuto mettere in ombra il marito. E invece già nelle sue prime apparizioni da First Lady Peng Liyuan ha dimostrato come sia lei che il marito puntino sul gioco di squadra, non alla notorietà individuale.

E così la prima vera consorte ufficiale cinese ha sfoggiato nelle sue prime due visite un guardaroba ben più sobrio ed elegante di quello esibito durante le sue performances canore. Non solo: le sono bastate poche battute per dimostrare di essere all'altezza del suo nuovo ruolo. Di non avere nessuna intenzione di fare ombra al Presidente, ma anche di non essere disposta a perdere la "guerra delle First Ladies". Un conflitto-confronto in cui è determinata a imporsi con naturalezza, mostrando di saper essere formale, elegante, simpatica, semplice ma anche accattivante a seconda delle circostanze. Convinta (a ragione) di poter dare un valido contributo alla rinascita della Cina. Proprio come ha fatto Michelle Obama negli Stati Uniti. Tant'é che i cinesi che l'hanno ammirata in Russia e in Africa non vedono l'ora di poterla accogliere nelle loro città. Dove centinaia di migliaia di ragazze hanno già dichiarato in rete che sarà lei a definire il nuovo modello di "donna cinese 2.0" a cui l'intera nazione dovrà ispirarsi. Sobria, istruita e impegnata nel sociale.

Se potessimo basarci sul successo di immagine per calcolare quello delle riforme politiche, economiche e sociali su cui dovrà presto concentrarsi Xi Jinping, allora potremmo stare certi che la Repubblica popolare non solo confermerà ogni previsione trasformandosi prima del previsto nella principale potenza economica del mondo, ma riuscirà anche a trovare un modo per dare ai suoi concittadini ciò che chiedono: lavoro, assistenza sanitaria, ricchezza, libertà...e cielo azzurro. Tuttavia, se da un lato è ovvio che è più facile accumulare successi di immagine che riformare la Cina, dall'altro non si può dimenticare che, storicamente, i leader della Repubblica popolare sono riusciti a mettere più facilmente in pratica le loro idee proprio giocando la carta del carisma. E così come Mao è riuscito a portare avanti Grande balzo in Avanti e Rivoluzione Culturale e Deng a imporre il silenzio sui fatti di Tiananmen, è impossibile intuire oggi con certezza per che tipo di rivoluzione verranno effettivamente spesi il prestigio e la forza di Xi Jinping...

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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