Obama licenzia Chuck Hagel, il suo ministro della difesa
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Obama licenzia Chuck Hagel, il suo ministro della difesa

È il risultato del nuovo equilibrio politico con il Congresso in mano ai repubblicani. Troppi gli errori fatti negli scorsi mesi

Ufficialmente si tratta di dimissioni. In realtà è un vero e proprio licenziamento. Chuck Hagel non serve più. Anzi. Con un Congresso in mano ai repubblicani, sempre più agguerriti sulla questione della sicurezza nazionale, il Segretario alla Difesa era diventato un problema. Per questo se ne deve andare.

Obama trova il capro espiatorio degli errori compiuti dall'amministrazione in Iraq e in Siria.  La sottovalutazione dell'Isis, la strategia sbagliata con Damasco sono colpa di Hagel. Dicono i retroscena pubblicati dal New York Times che due settimane fa il presidente aveva già iniziato a discutere con il suo Segretario alla Difesa di una sua uscita di scena.

Sono stati quindici giorni di incontri e discussioni, di pressioni su di lui da parte della Casa Bianca. Alla fine, Chuck Hagel avrebbe accettato di farsi da parte:  L'ultima goccia: la vittoria del GOP nelle elezioni di Medio Termine. Dopo quella clamorosa sconfitta dei democratici, lui e Obama hanno convenuto che fosse l'unica strada da seguire. In realtà, ne era più convinto il presidente di quanto lo fosse Hagel.

Comunque, anche lui - repubblicano atipico, unico esponente di quello spirito bipartisan con il quale Obama aveva deciso di modellare la politica di sicurezza del suo governo (ricorderete il predecessore, Robert Gates, ex numero uno al Pentagono con George W. Bush) - aveva capito che non era più il caso. L'aria era cambiata.

Contrario alla guerra in Iraq, favorevole al ritiro dall'Afghanistan, solerte nel taglio del budget del ministero della difesa, Hagel era stato chiamato al Pentagono proprio in nome di queste sue 'virtù'. Ha eseguito il compito. Ma la storia è andata in una direzione diversa rispetto a come Obama e lo stesso Hagel pensavano si sarebbe mossa.

Lo scenario è completamente diverso da quello che avevano disegnato, o ipotizzato, i due. L'Isis è forte e gli americani sono stati costretti a tornare a combattere in Iraq; Bashar al Assad è un problema e solo adesso anche la Casa Bianca si è accorta che per vincere contro i miliziani islamici si deve spodestare dal potere il presidente siriano; i talebani non sono stati sconfitti ed è meglio che i soldati Usa si fermino ancora un anno in Afghanistan.

D fronte a questi errori di valutazione non se ne può certo andare il presidente. Così chi paga è il suo ministro della difesa. Che sconta anche il mancato feeling con lo staff di Obama, con i suoi consiglieri più prossimi.

I prossimi due anni avranno bisogno di un uomo o di una donna che abbiano altre idee, fanno sapere dalla Casa Bianca. In realtà, c'era bisogno di una testa che cadesse per garantire a Obama un poco di quella agibilità politica che il presidente non ha più dopo la vittoria repubblicana al Congresso.

Chi sarà il successore ? Girano alcuni nomi. Al top della lista c'è Michèle Flournoy, donna, ex vice segretario alla Difesa; il Senatore Jack Reed, Democrato di Rhode Island e un ex ufficiale paracadutista con 82°divisione e, infine, Ashton B. Carter, un altro ex sottogretario alla difesa.

Obama farà il suo annuncio. Chuck Hagel viene licenziato. Leggeremo nella sua prossima, prevedibile autobiografia i retroscena del suo addio al governo degli Stati Uniti.




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Michele Zurleni

Giornalista, ha una bandiera Usa sulla scrivania. Simbolo di chi vuole guardare avanti, come fa Obama. Come hanno fatto molti suoi predecessori

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