Giuseppe_Migliore
Giuseppe Gerbasi
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Il miglior cardiologo del mondo? È italiano

Giuseppe Migliore, medico di 40 anni in forza a Palermo, è stato premiato a Chicago come miglior radialista dell'anno

Fuori dalla sala operatoria di cardiologia dell’ospedale Villa Sofia di Palermo i parenti degli ammalati aspettano da ore, sperando che il dottor Migliore esca al più presto per dir loro che l’operazione è riuscita perfettamente e che i loro cari potranno tornare a casa, guariti. L’atmosfera di ansia mista a speranza è palpabile, ma una volta tanto i palermitani sanno di essere nel posto giusto.

Premiato a Chicago

Il dottor Giuseppe Migliore, nato a Caltanissetta 40 anni fa e  “strutturato” al Villa Sofia, è infatti appena stato premiato a Chicago, durante il congresso “Aim Radial 2014” come miglior cardiologo radialista dell’anno; grazie a un intervento di angioplastica coronarica con accesso radiale (effettuato cioè transitando dall’arteria del polso e non da quella femorale) su una paziente di 52 anni ha sbaragliato i colleghi di tutto il pianeta, portando a Palermo l’ambito riconoscimento.

“Non pensavo di venire premiato” sorride il dottore quando finalmente, dopo una mattina di interventi, esce dalla sala operatoria mentre la madre di un ricoverato quasi piange dalla gioia perché Migliore le ha dato il numero del proprio cellulare per farla stare tranquilla “anche perché tra i due colleghi finalisti, un indiano e uno statunitense, quest’ultimo aveva presentato un caso trattato con tecnologia robotica, che noi in Sicilia non utilizziamo. Pensavo avrebbe vinto lui, e invece alla fine hanno premiato me. Probabilmente hanno voluto dare un riconoscimento all’efficacia della semplicità, piuttosto che alla tecnologia”.

Semplicità, per modo di dire: perché la tecnica di angioplastica radiale, che il dottor Migliore ha appreso all’ospedale Cisanello di Pisa e ha poi approfondito ad Amsterdam presso il centro d’eccellenza del professor Ferdinand Kiemeneij (il primo cardiologo al mondo a eseguirla) è in verità molto difficoltosa per i medici, viste le ridotte dimensioni e il piccolo calibro dell’arteria radiale:”Ma porta indubbi vantaggi per il paziente” spiega ancora il dottor Migliore “perché si riducono gli ematomi, si riducono le complicazioni e in più il malato non deve essere allettato come avviene invece utilizzando l’arteria femorale. Quindi va a casa dopo pochissimo tempo dall’intervento; questo permette un miglior recupero da parte del paziente e anche un notevole risparmio per il servizio sanitario”.

Sicilia: non solo maglia nera della sanità

Vantaggi pratici a parte, la tecnica in cui si è specializzato ha anche regalato al giovane dottore la grande soddisfazione di aver portato a casa un attestato così prestigioso, facendo dimenticare anche se solo per un momento i dati che vedono la Regione Sicilia (assieme alla Calabria) come “maglia nera” nelle classifiche dei casi di malasanità nazionale. Dati che a Migliore fanno molto male “Perché so bene” spiega, sempre sorridendo paziente anche se i parenti dei ricoverati continuano a bussare alla porta del suo studio per salutarlo e ringraziarlo “quanti colleghi bravissimi lavorino in Sicilia; medici che si impegnano indefessamente oltre che per curare al meglio gli ammalati, anche per superare le mille difficoltà strutturali e organizzative. E che nonostante tutto ce la fanno. Vorrei passasse il messaggio che le eccellenze ci sono anche qui, e che nel 2014, in molti ambiti della medicina, i viaggi della speranza non servono più”.

Ma se da un lato Migliore si mostra ottimista, dall’altro non può fare a meno di ammettere che sì, un pensiero ad andar via dalla sua terra l’ha pure fatto, e non solo una volta:”Certo, ogni tanto viene la tentazione di scappare via. E devo ammettere che per fortuna avevo un biglietto andata e ritorno da Chicago, se no…”

Se no sarebbe rimasto negli Stati Uniti?

“Ma no, scherzo. Certo, per me che sono cresciuto con il mito di “ER” (serie tv statunitense creata da Michael Crichton e ambientata in un Pronto Soccorso di Chicago, ndr) e del suo County General Hospital, trovarmi in quella città meravigliosa ed essere premiato proprio lì è stata ancora di più una gioia” sorride mostrando le foto della premiazione del congresso

“Ma parlando seriamente; mia moglie si sta specializzando in radiologia e abbiamo un bambino piccolo, Federico, cui assicurare un futuro. Spesso ci ritroviamo a pensare che altrove riusciremmo a lavorare e a vivere meglio. Ma poi restiamo qui, e andiamo avanti con il sorriso. Come diceva Paolo Borsellino? Un giorno questa terra sarà bellissima. Ecco, io ci credo”.

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Maddalena Bonaccorso