Truffe allo Stato, arrestato un medico che si fingeva paraplegico
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Truffe allo Stato, arrestato un medico che si fingeva paraplegico

A Torino un anestesista è riuscito ad ottenere un risarcimento milionario per una falsa caduta dalle scale dell'ospedale. Video

Aveva simulato una caduta dalle scale dell’ospedale Le Molinette di Torino dove lavorava, accusando una diminuzione della sensibilità agli arti inferiori ed al braccio destro, ma anche la perdita della vista  ad un occhio ed un acuto dolore alla colonna vertebrale che lo costringeva, dal 2012, a muoversi solamente con una sedia a rotelle.

Ma la sceneggiata ideata da un medico anestesista di origini iraniane che da anni lavorava all’interno dell’ospedale del capoluogo piemontese, è stata smascherata dai carabinieri del Nas che questa mattina lo hanno arrestato e accompagnato, sulle proprie gambe, nel carcere delle Vallette. 


Le indagini dei carabinieri del Nas sono durate solamente pochi mesi. Poi i militari dell’arma si sono trovati davanti ad un bluff milionario: non solo il medico aveva simulato la terribile e devastante caduta dalle scale dell’ospedale ma aveva ottenuto un risarcimento dalla Asl e delle pensioni vitalizie da capogiro.

Il “falso infortunio” infatti, ha fruttato al medico un risarcimento per un milione e trecentomila euro, dei quali 450.000 già percepiti nonché pensioni INPS ed INAIL per circa 5000 euro al mese. E proprio dagli enti previdenziali aveva già ricevuto, nel 2014, circa 60.000.

I controlli dei militari dell'Arma hanno dimostrato che gli esami clinici effettuati dal medico anestesista di 56 anni, non giustificavano affatto i sintomi dichiarati ma soprattutto che non vi erano lesioni visibili alla colonna vertebrale e che il tono muscolare non era in alcun modo decaduto.

Infatti, il falso invalido conduceva una vita assolutamente normale: si recava al bar con gli amici, trasportava pesi anche consistenti, si occupava dei lavori di ristrutturazione della propria villa, spingeva il carrello del supermercato. Non solo, caricava sacchi di cemento sul baule dell’auto che guidava regolarmente, si muoveva sempre con passo sicuro ed agile, salvo poi farsi accompagnare da un fidato complice, che spingeva la sedia a rotelle, quando si doveva recare a visita medico legale.

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Nadia Francalacci