I massaggiatori erotici di Mumbai
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I massaggiatori erotici di Mumbai

Sono schiavi del sesso per motivi economici, sfruttati da uomini e donne

I soggetti della foto di questa settimana sono dei "massaggiatori". Lavorano per strada, offrendo ai loro clienti trattamenti rilassanti a Calcutta, sulle rive del Gange. Ma ve nesono anche altri, sempre indiani. Vivono a Mumbai, sono giovanissimi, sono sfruttati e, soprattutto, sono uomini. Già, uomini, il che vuol dire che in una nazione in cui le donne valgono (spesso) molto poco, per non dire niente, dove capita troppo spesso che finiscano con l'essere vittime di violenze anche mortali, dove i matrimoni sono ancora pianificati a tavolino dalle famiglie, dove i delitti d'onore sono all'ordine del giorno e i rapporti extra-coniugali "caldamente sconsigliati", esiste una categoria di uomini pagata, o meglio, sfruttata, per soddisfare (non solo) le donne. 

Sono la versione maschile delle prostitute, o delle massaggiatrici, se proprio vogliamo essere precisi. A Mumbai vivono tutti insieme, come se fossero una piccola comunità, in stanze capci di ospitare una media di una quarantina di persone. Sono tutti eterosessuali, e spesso hanno anche mogli e figli che li aspettano in qualche remoto villaggio del Subcontinente. Dove un giorno questi schiavi del sesso torneranno a vivere e tenteranno di ricostruirsi un futuro. Lontani dai luoghi in cui hanno commesso atti di cui si vergogneranno per sempre.

I massaggiatori indiani in genere condividono tutto, dal cibo alle coperte e alle latrine, anche se quelli che sono in procinto di lasciare gli alloggi, in genere perché sono riusciti ad accumulare qualche risorsa in più, spesso finiscono con l'acquistare delle piccole cassette di sicurezza dove nascondere i loro averi. Per evitare che l'avidità dei loro compagni possa costringerli a rimanere a Mumbai più a lungo del previsto.

C'è che dice che l'80% dei massaggiatori erotici di Mumbai venga da Mathura, un piccolo villaggio nel nord, in Uttar Pradesh, una regione molto famosa per le sue scuole di lotta libera. Dove questi ragazzi avrebbero appreso le arti rudimentali del massaggio proprio cercando di aiutare i lottatori a far rilassare i muscoli dopo gli allenamenti.

I massaggi maschili sono talmente diffusi da aver indotto tante associazioni umanitarie ad aprire uffici a Mumbai per offrire a questi ragazzi corsi base di educazione sessuale, controlli medici regolari e preservativi gratuiti. Nella consapevolezza che, se fossero costretti a pagarli, molti di loro ne farebbero a meno.

Lavorano col passaparola, accontentano senza fare storie uomini e donne, cercano di farsi conoscere frequentando i quartieri a luci rosse della capitale finanziaria dell'India. E da chi potrebbe non capire che gli uomini che girano da queste parti lavorano di fatto come prostitute, si fanno riconoscere producendo un tintinnio ritmico tenendo una piccola bottiglia di vetro tra le mani. 

Stupisce sapere che tanti dei loro clienti sono giovanissimi. Raramente superano i quarant'anni, e semprepiù spesso sono sotto i 25. E quando non hanno una casa dove accoglierli per le loro prestazioni? I "massaggiatori" di Mumbai hanno pensato anche a questo. Individuando alberghetti di periferia disposti ad ospitarli "a ore" a tariffe particolarmente convenienti.  

 

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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