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Mafia, blitz contro il clan Assinnata di Catania

Tra i 14 arrestati per associazione mafiosa, anche il padre del ragazzo al quale si inchinarono i portatori della statua durante la festa di Santa Barbara

Quattordici persone ritenute appartenenti al clan Assinnata di Paternò, collegato con la famiglia Santapaola, sono state arrestate in esecuzione di un ordine di custodia cautelare emesso dal Gip di Catania, su richiesta della locale Dda della Procura della Repubblica. I reati ipotizzati, a vario titolo, sono associazione mafiosa, estorsione e traffico di droga. Tra i destinatari del provvedimento, eseguito da carabinieri, c'è il padre del ragazzo al quale il 3 dicembre scorso, durante i festeggiamenti di Santa Barbara, Patrona di Paternò, alcuni portatori dei cerei votivi fecero un 'inchino reverenziale' davanti la sua abitazione. L'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Catania, denominata "The end"', che ha coordinato le indagini dei carabinieri della compagnia di Paternò, ha permesso di ricostruire le dinamiche criminali che regolavano le condotte del gruppo e le modalitaà di gestione dei proventi illeciti, definirne la definirne la struttura, le posizioni di vertice e i ruoli degli affiliati, nonche' di ricostruire il volume degli affari illegali nel settore delle estorsioni.

Il "doppio inchino" avvenne il 2 dicembre del 2015 a Paternò davanti la casa di un noto esponente del clan Assinnata, mentre era detenuto. A omaggiare il boss, che abita vicino al Municipio, sarebbero stati due cerei mentre erano in processione per i festeggiamenti della Patrona Santa Barbara. L'episodio venne registrato, tra le 12.55 e le 13.20, da carabinieri della locale compagnia in servizio. I portatori eseguirono a turno il classico "dondolamento" simulando un inchino riverenziale davanti al figlio del detenuto, dal quale si congedavano con il rituale bacio finale.  (ANSA).

Paternò: processione fa inchino sotto casa del boss

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Redazione